Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2014

34 domenica del tempo ordinari - Cristo Re

23 novembre 2014 Cristo Re Ez 34,11-12.15-17 ; Sal 22(23) ; 1Cor 15,20-26.28 ; Mt 25,31-46 Siamo ormai giunti all'ultima domenica del tempo ordinario, la 34^ Pasqua settimanale del tempo ordinario. Questo giorno che stiamo celebrando segna il confine tra l'oggi e l'eterno, tra il terreno e il celeste, tra l'umano e il divino. Festeggiare solennemente in questo giorno Cristo Re dell'universo significa riconoscerlo come il Dio della nostra vita vita, come colui senza il quale io non posso essere, come il fondamento di ogni mia libera scelta.  Con questa premessa la Parola di Dio proclamata quest'oggi assume un significato tutto particolare. La pagina di Vangelo, comunemente conosciuta come "il giudizio universale", ci incute sempre uno di timore al punto tale che non ascoltiamo neppure tutto il brano e quel poco che ascoltiamo non lo facciamo con attenzione.  L'incontro con Cristo giudice altro non è che l'incontro con la mia storia terrena. Si,

16 novembre 2014 / 33^ domenica del tempo ordinario

16 novembre 2014 XXXIII domenica Pr 31,10-13.19-20.30-31 ; Sal 127(128) ; 1Ts 5,1-6 ; Mt 25,14-30 In questa 33^ domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci pone di fronte a due questioni fondamentali per la nostra vita: da un lato il dono e dall’altro il dovere. Il dono. Il dono siamo noi stessi, una preziosità per noi e per il mondo intero, pezzi unici di una raccolta inestimabile. Di questo noi dobbiamo esserne convinti. Ciò che siamo è ciò che il creatore ha messo nelle nostre mani, proprio come quell’uomo che mette nelle mani dei suoi servi tutto ciò che possiede perché parte per un lungo viaggio. Proviamo davvero a chiederci cosa ne stiamo facendo di questo dono. Sono almeno due le possibilità con cui posso utilizzare questo dono e sono ben presentate nella parabola. La prima è quella di far fruttare questo dono, ovvero fare tutto ciò che ti è possibile, anche rischiando, pur di farlo crescere. La seconda è quello di nasconderlo bene pe