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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Guarda il cielo e conta le stelle ... se riesci!

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24 febbraio 2013 II Domenica di Quaresima – C 1Gen 15,5-12.17-18 ; Sal 26(27) ; Fil 3,17-4,1 ; Lc 9,28b-36 In questa seconda domenica di Quaresima, Pasqua della settimana, le letture ci portano a stupirci di come quella parola scritta migliaia di anni fa, sia così attuale e parli proprio di me, di ognuno di noi. Quando ho letto il vangelo appena proclamato, la mia attenzione si è fissata sul sonno dei tre prescelti, e subito mi è venuto in mente che questi stessi si addormentano anche nell’orto degli ulivi. Insomma o soffrivano della malattia del sonno o … l’evangelista voleva dirci altro. Il sonno, il torpore, come quello narrato nel racconto mitologico di Adamo, di fronte all’azione di Dio, è il sintomo chiaro che l’uomo non ha le forze per reggersi in piedi! L’azione di Dio va ben oltre il nostro immaginario, ed allora come riuscire a comprenderla chiaramente? È il sonno nel quale preferiamo sopravvivere anche noi di fronte alle grandi promesse che D

Noi tentati?! Ma va ...

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17 febbraio 2013 I domenica di quaresima – C Dt 26,4-10 ; Sal 90(91) ; Rm 10,8-13 ; Lc 4,1-13 In questa prima domenica di quaresima, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci presenta il noto brano in cui Gesù viene tentato dal diavolo. Cosa significa che Gesù è stato tentato? E quale insegnamento ci viene da questa narrazione? Tra le prime cose che mi sono venute in mente c’è la classica domanda che con troppa facilità ci troviamo sulle labbra. Tante altre volte l’ho detto ma purtroppo è proprio una reazione ormai spontanea dell’uomo. Quella domanda che di fronte a qualcosa di brutto (come per esempio una strage naturale o causata da qualche pazzo) sentiamo soventi riportata dai giornali o direttamente dalle persone che ci stanno accanto, se non addirittura da noi stessi: perché Dio non fa qualcosa? Perché non interviene? Questa cosa mi è venuta in mente perché se rileggiamo il testo dell’Evangelista, ci accorgiamo che Gesù è solo, e addirittura non

Polvere sei e polvere ritornerai!

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13 febbraio 2013 Mercoledì delle ceneri Gl 2,12-18 ; Sal 50(51) ; 2Cor 5,20-6,2 ; Mt 6,1-6.16-18 Iniziamo anche quest’anno la quaresima con il consueto gesto delle ceneri. In questo anno nel quale la parola dominante sembra essere “crisi” questa giornata ci richiama all’essenzialità. In questa quaresima proviamo a darci dei limiti. La liturgia di oggi ci invita a riconoscere l’essenziale di noi stessi per ritornare alla vita. Nella prima lettura abbiamo sentito l’invocazione che Dio fa al suo popolo mediante il profeta: “Ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso …”. Sta parlando ad un popolo provato dall’esilio, un popolo che ha ormai perso ogni speranza, un popolo che ormai non ha più motivo di credere in Dio. In altre parole sta parlando a noi. Siamo un popolo che crede di poter fere tutto senza Dio, un popolo che ormai ha preso in mano le redini della propria vita ma non si rende conto che la nostra visuale è ridotta e

La Parola che dona Vita!

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10 febbraio 2013 V domenica del T.O. – C Is 6,1-2a.3-8 ; Sal 137(138) ; 1Cor 15,1-11 ; Lc 5,1-11 In questa quinta domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio che ci viene offerta per la riflessione ci spinge a guardarci in profondità, a farci un bell’esame di coscienza interrogandoci su come e su quanto la ascoltiamo e su come e su quanto rispondiamo a quella chiamata che Dio ci rivolge quotidianamente. Tutte e tre le letture hanno come tema principale una vocazione, una chiamata a seguire il Signore: nella prima lettura Isaia, nella seconda Paolo e nel vangelo Pietro. Ma quali sono i punti in comune di questi tre brani biblici?            Il protagonista è Dio;             L’ascolto della Sua Parola;             Il riconoscersi indegni di stare alla Sua presenza. Queste tre caratteristiche sono le fondamenta su cui si può costruire il rapporto con Dio. E allora proviamo oggi a verificare se il nostro rapporto co

Quale è il segno più grande?

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3 febbraio 2013 4^ domenica del TO – C Ger 1,4-5.17-19 ; Sal 70(71) ; 1Cor 12,31-13,13 ; Lc 4,21-30 In questa 4 domenica del tempo ordinario, pasqua della settimana, la Parola di Dio ci offre per la riflessione due termini interessanti che spesso confondiamo o che facciamo fatica a comprendere: medico e profeta. Si tratta di due nomi con cui Gesù viene chiamato. In realtà il primo compare nella frase che Gesù mette in bocca ai suoi compaesani: “ Certamente voi mi citerete questo proverbio: Medico cura te stesso. ” Il secondo è la risposta di Gesù a questo proverbio: “ In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. ” Proviamo a vedere il significato di questi termini. Il punto di vista dei nazaretani è quello di chi cerca in Gesù qualcuno che deve curare le sue infermità e colmare i suoi bisogni. Questi è quindi un medico che dona sollievo immediato al corpo. Il punto di vista di Gesù invece è quello di chi compie segni e guarigioni