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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

L'Amore Risorto

Cosa significa Pasqua per il credente? È forse un giorno di festa come tanti altri? È un altro giorno nel quale trovarsi per mangiare insieme con amici e parenti? È l'occasione per prendersi qualche giorno di ferie? Per il credente la Pasqua non può essere solo questo! Per il credente festeggiare il giorno di Cristo Risorto significa risalire alle sorgenti della Speranza. È infatti il Cristo Risorto che dona luce alle nostre buie giornate. È il Cristo Risorto che ci ridona un sorriso dopo tre giorni di lutto. È il Cristo Risorto che ci aiuta a comprendere che vale la pena vivere! La speranza oggi è al livello delle scarpe per molti uomini e donne oppressi da situazioni difficili: malattie, lavoro, il sentirsi inutili, il non sapere cosa fare nella vita. Il Cristo Risorto ci aiuta a ritrovare il senso della nostra vita. Ci insegna che tutto non finisce in una manciata di cenere, la nostra vita ha un senso che va oltre ogni significato che possiamo dargli su questa terra. Ha senso

L'Amore umile!

Tutta le celebrazioni di questi giorni hanno una chiave di lettura comune: l'amore di Dio per gli uomini. Oggi la liturgia ci presenta i primi segni, forse più poetici e meno crudeli di quelli di domani: Gesù che vuole mangiare insieme ai suoi seguaci, il gesto poco compreso di lavare i piedi, quel capo chino sul suo petto! Eppure sono tutti gesti che ci danno un insegnamento difficile. Ci chiedono di fidarci di Lui! Noi non abbiamo dubbi che Lui esista! Non li abbiamo questi dubbi almeno a parole, ma quando poi ci troviamo a non arrivare a fine mese perché lo stipendio non arriva, o se arriva non basta. Gesù oggi ci chiede di ripartire dal basso come ha fatto lui. "Ci ha dato un esempio perché così facciamo anche noi" Ma come è difficile! Papa Francesco sta sconvolgendo la vita di tanti, nella chiesa e fuori dalla chiesa. I suoi gesti e le sue scelte vanno contro corrente, nel mondo e nella chiesa stessa. Eppure come Papa Francesco quanti uomini e donne nella storia

Il dolore innocente!

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Alla fine anche la Strega Bianca si avvicinò alla Tavola di Pietra e si fermò accanto alla testa di Aslan. La strega aveva la faccia stravolta dalla malvagità, ma lui guardava in alto, verso il cielo, sempre tranquillo, né impaurito né irato, solo un po' triste. Allora, prima di vibrare il colpo, la strega si chinò su di lui e con voce fremente chiese: «Dunque, chi ha vinto? E tu, pazzo, credi che con questo salverai il traditore? Io ti ucciderò al posto suo, come era nel patto: così la Grande Magia sarà rispettata. Ma quando sarai morto, chi mi impedirà di uccidere anche lui? Chi lo strapperà dalle mie mani, allora? Mi hai consegnato, e per sempre, il regno di Narnia. Hai perso la tua vita ma non hai salvata quella di lui. Capiscilo finalmente e muori nella disperazione».

Una mela da gettare o da salvare?

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17 marzo 2013 V domenica di quaresima - C Is 43,16-21 ; Sal 125(126) ; Fil 3,8-14 ; Gv 8,1-11 In questa 5 domenica di quaresima, Pasqua della settimana, la Parola di Dio che ci viene consegnata fa parte di quel materiale che andremmo molto volentieri a ritagliare e buttare nel cestino, soprattutto il Vangelo! Per molti secoli questa pagina in effetti è stata esclusa dai testi canonici, oggi noi la leggiamo nel vangelo di Giovanni, in realtà quasi sicuramente (per lo stile ed il contenuto) è stata scritta da Luca. Queste poche parole ci aiutano a capire che non si tratta di un testo tanto facile. Non dal punto di vista della comprensione, lo si capisce fin troppo bene! Il problema è proprio questo. Si tratta del suo messaggio quindi, troppo scomodo e molto lontano dalla nostra portata, un messaggio che ci obbliga a convertire il nostro modo di fare, spesso, se non sempre, volto al giudizio e al l'accusa. Per noi se un uomo commette qualcosa di più o meno grave

Figlio o servo?

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10 marzo 2013 IV domenica di quaresima – C Gs 5,9a.10-12 ; Sal 33(34) ; 2Cor 5,17-21 ; Lc 15,1-3.11-32 In questa 4^ domenica di quaresima, pasqua della settimana, la Parola di Dio ci porta a scoprire il volto del Padre. Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato, e le letture che lo hanno preceduto, ci consegnano infatti, come personaggio chiave la figura del Padre. Un padre con un volto particolare. Soffermiamoci sul vangelo. Tre personaggi di cui al centro troviamo un padre. Quali caratteristiche ha questo padre? Le scopriamo dagli atteggiamenti che ha nei confronti dei suoi figli. Con il figlio minore, quello che lo desidera morto (vuole la sua eredita!), non va a litigare, ma lo lascia fare, gli lascia fare l’esperienza che desidera. Probabilmente il padre può già immaginare che, visto l’egoismo che impera nella vita del figlio, ben presto “ tutti i suoi averi ” spariranno nel nulla. E così avviene. Ed ora che questo padre è stato abbandonato dal figli

Camminando sulla spiaggia ...

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3 marzo 2013  III Domenica di Quaresima – C Es 3,1.8a.13-15 ; Sal 102(103) ; 1Cor 10,1-6.10-12 ; Lc 13,1-9 In questa 3^ domenica di Quaresima, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci fa riflettere sulla mormorazione. Una delle cose che più semplicemente esce dalla nostra bocca sono le parole di giudizio o di lamentela. Ci viene talmente facile che ormai non lo riteniamo neppure più un peccato, o se lo andiamo a confessare lo diciamo facendo un sorriso e esprimendo una superficialità tale ne dirlo che pare chiaramente che non ci rendiamo conto della gravità della situazione. È grave mormorare, è grave dire male di qualcuno o lamentarsi come una pentola di fagioli. È grave perché non sappiamo dove vanno a finire le nostre parole, è grave perché non sappiamo come chi ci sente le interpreta, è grave perché alla mormorazione non segue un consiglio costruttivo. In altre parole la mormorazione è un atto distruttivo. A tal proposito mi viene alla mente un aneddoto della vit