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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Voi stessi date loro da mangiare!

29 maggio 2016 Ss. Corpo e Sangue di Cristo Gen 14,18-20 ; Sal 109(110) ; 1Cor 11,23-26 ; Lc 9,11b-17 È una giornata di grande festa per i cristiani oggi, da un lato veneriamo e adoriamo il Ss. Corpo e Sangue di Cristo, dall’altra esprimiamo il nostro desiderio di cibarci di Lui per divenire Lui. La mia sensazione è che oggi facciamo fatica a fidarci pienamente di questo grande dono che Dio ci ha fatto, facciamo fatica a riconoscere nelle specie eucaristiche il vero corpo e il vero sangue di Cristo, facciamo fatica a vivere l’eucarestia come la vera ultima cena di Gesù nella quale si offre per ognuno di noi. La Parola che abbiamo ascoltato ci aiuta a comprendere la grandezza di questo grande mistero. Iniziamo dal Vangelo e scopriamo come ci invita ad una inversione di precedenze. Mi spiego. Noi siamo purtroppo soliti lasciare ciò che riguarda Dio un po’ alla fine dei nostri pensieri, delle nostre giornate. Anche nelle nostre parrocchie purtroppo la messa, la catechesi e la

Ad immagine di Dio mi creò

22 maggio 2016 SS. Trinità Pr 8,22-31 ; Sal 8 ; Rm 5,1-5 ; Gv 16,12-15 Chi è Dio? Pare la domanda a cui risponde la giornata di oggi. Finora, in tutto il tempo quaresimale e pasquale abbiamo meditato su cosa ha fatto Dio per ognuno di noi, oggi pare che questo Dio voglia mostrarsi per ciò che è. In questa domenica della SS. Trinità la liturgia infatti vuole cercare di mostrarci quel grande mistero che è Dio stesso. Vuole così rispondere da un lato a quella sete che da sempre sorge nel cuore di ogni uomo, la sete di Dio, dall’altro lato vuole aiutarci a perseverare su quella via che ci porta a essere noi stessi: “ Facciamo l’uomo a nostra immagine …. E Dio creò l’umo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò ” (Gn 1,26-27). Se vogliamo davvero realizzarci pienamente per ciò che siamo dobbiamo sforzarci di ritornare ad essere quell’immagine di Dio che eravamo il giorno in cui Lui ci ha pensati. Ecco allora la domanda: quali sono le caratteristiche di

Pentecoste: il mistero che può salvare il mondo

15 maggio 2016 domenica di Pentecoste At 2,1-11 ; Sal 103(104) ; Rom 8,8-17 ; Gv 14,15-16.23b-26 In questa domenica di Pentecoste terminiamo il tempo pasquale. In questi 50 giorni abbiamo avuto modo di riflettere sul cammino che deve fare il cristiano per potersi dire seguace di Gesù. In questi 50 giorni abbiamo celebrato i sacramenti per significare il loro sgorgare dalla Pasqua di Cristo. In questi 50 giorni abbiamo camminato con un tutor speciale, Gesù risorto che continuava a insegnare ai suoi discepoli la via che porta alla santità. Ed infine, la scorsa domenica abbiamo fatto l’esperienza dell’abbandono definitivo. Gesù è risalito al Padre e noi siamo rimasti ad attendere l’avverarsi delle sue promesso. Sì, perché non ci ha abbandonati a noi stessi ma ci ha promesso un aiuto perenne: il paraclito. Il consolatore, lo Spirito. Dopo dieci giorni dall’Ascensione, mentre tutta Gerusalemme era in festa per la grande festa della Pentecoste ebraica, il giorno in cui si festeg