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Il nome di Dio sia su di te.

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1 gennaio 2015 Maria SS. Madre di Dio Nm   6,22-27 ; Sal 66,2-3.5-6.8 ; Gal 4,4-7 ; Lc 2,16-21 In questo primo giorno dell’anno celebriamo Maria SS. Madre di Dio. Lei è la benedetta fra tutte le donne così come benedetto è il frutto del suo grembo. Cosa significa essere benedetti? La benedizione non è un’invenzione dei cristiani, è un qualcosa che sempre appartenuta all’uomo. Nella prima lettura ci viene consegnata oggi un’antica benedizione del popolo ebraico: “ Il Signore ti benedica e ti custodisca ”, “ faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia ” … “ rivolga a te il suo volto e ti conceda pace ”. Tutto questo affinché il nome di Dio sia su di te. Avere addosso il nome di Dio non è cosa semplice, significa portare il peso della sua divinità in ogni luogo che frequenti. Eppure, come ci dirà Gesù, il suo è un giogo leggero. È infatti un gioco che di dona la sua custodia, la sua grazia e la sua pace. Noi tutti portiamo il nome di Dio addosso, ci chiamano

Ultimo giorno dell'anno: una media tutta speciale.

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31 dicembre 2014 Santa messa di ringraziamento Ricordo il gesto di un adolescente che, per poter organizzare la sua estate doveva attendere i primi giorni di Giugno perché suo papà, prendeva il libretto scolastico, tirava una linea in fondo alla pagina dei voti e iniziava a fare la media, se era sopra quanto stabilito insieme al figlio all’inizio dell’anno … l’estate era tutta libera, se la media era al di sotto … beh bisognava pensare di occuparne una parte per le lezioni di recupero. Questa sera noi siamo qui per tirare questa linea. Qual è la media dei voti delle giornate trascorse in quest’anno? Su cosa dovrò andare a lezione, su cosa potrò battermi sulla spalla e dirmi “sei proprio stato bravo”? Certamente è molto più semplice farlo sulla pagina dei voti scolastici! Noi con troppa facilità ci troviamo a lamentarci della nostra vita, teniamo sotto gli occhi le cose che non vanno come avrei desiderato, ciò che gli altri mi hanno fatto o non fatto … Quando pensiamo di

La famiglia: tra dono e vocazione.

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28 dicembre 2014 S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe Gen 15,1-6;21,1-3; Sal 104(105) ;  Eb 11,8.11-12.19 ; Lc 2,22-40 In questa prima domenica dopo Natale, domenica della S. Famiglia, le letture ci illuminano sul significato del figlio e su quale è il compito dei genitori nei confronti del proprio figlio. La prima lettura, tratta dal libro della Genesi ci viene raccontata la promessa fatta da Dio ad Abramo. Abramo e Sara sono ormai anziani e la loro speranza di avere figli è ormai tramontata. Abram dirà infatti a Dio “Ecco, non mi hai dato una discendenza e un mio domestico sarà il mio erede”. Ma la risposta di Dio lo lascerà senza parole: “Non sarà costui il tuo erede, ma un nato da te sarà il tuo erede”; “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle … tale sarà la tua discendenza”. E così nascerà Isacco, il figlio della promessa. Quale è l’insegnamento che ne viene a noi? Un figlio è sempre un dono meraviglioso di Dio. Purtroppo oggi lo riteniamo di più

La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta

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25 dicembre 2014 Santo Natale Siamo giunti finalmente al giorno della festa tanto atteso, almeno spero! Questa notte (quest’oggi) siamo qui a rendere grazie a Signore per la sua grandezza. Non può il Natale ridursi a semplice festa di compleanno! Oggi noi festeggiamo perché Gesù entra nella nostra vita e la illumina di eterno! La luce è entrata nel mondo ricoperto da tenebre e cerca di schiarire ogni cosa ma …, come dirà Giovanni nel suo prologo, “le tenebre non l’hanno accolta”. Ma cosa sono queste tenebre? Cosa chi sono queste tenebre? Sono tutti coloro che non riconoscono Dio nella debolezza di un bambino, sono ancora gli stessi che non riconoscono Dio in un soffio di vento o nella bellezza di un celo rosato come vediamo in questi giorni! Come può l’uomo ancora oggi indurire la sua cervice dicendo che Dio non esiste quando ti trovi difronte il volto di un bambino che ti sorride o della donna o dell’uomo che ami? Come può l’uomo ancora indurire il suo cuore cercando

Rallegrati Dio è dentro di te!

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21 dicembre 2014 4 domenica di Avvento 2Sam 7,1-5.8b12.14a,16 ; Sal 88(89) ; Rm 16,27-27 ; Lc 1,26-38 In questa 4 domenica di avvento ci viene consegnato il significato più profondo del Natale. Nella prima lettura infatti ci viene consegnata la profezia del profeta Natan che ha dato il via alla grande attesa del Messia. Davide vuole costruire una casa dignitosa a Dio, quel Dio che li ha liberati dalla schiavitù dell’Egitto, che ha ridato loro la dignità dei Figli di Dio. Davide ha avuto una bella idea, dopotutto il suo popolo viveva già in comode case e il tempio di Dio era ancora quella stessa tenda che era stata utilizzata in tutto il periodo dell’attraversata del deserto. Ecco perché il profeta Natan approva il progetto! Ma una cosa sono i pensieri degli uomini e una cosa sono i pensieri di Dio. Dio ha altri progetti. Non si accontenta che l’uomo si metta a costruire una grande reggia per consegnargli le chiavi in mano. Dio vuole che l’abitazio