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Natale 2011

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Carissimi amici, in questi giorni riflettevo e tentavo di contemplare questo grande mistero che è il Natale, e mi sono trovato in difficoltà. In realtà ciò che contempliamo nel mistero, non ha nulla a che fare con tutto ciò che in questi giorni vediamo attorno a noi. Lucine, alberi, presepi sono tutte distrazioni, così come tutte le storielle che attorno al mistero sono state create. Oggi vorrei scremare tutto e mantenere l’essenziale, ciò che più ci aiuta a entrare un po’ di più nel Natale. Anzitutto mi pare di poter dire senza paura che la situazione di crisi in cui ci troviamo sia molto simile a quella in cui poco più di 2000 anni fa nacque quel bambinello a Betlemme. Un disagio diverso perché figlio di diverse epoche, ma molto simile perché porta ad una separazione fra pochi ricchi o benestanti (che non si rendono conto di esserlo) e molti poveri che fan fatica a far sentire la loro voce. In un contesto come questo viene abbastanza spontaneo chiedersi “Ma Dio dov’è?”, “Quella gius

AVVENTO : un tempo per ..

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L’inizio dell’avvento, come dice la parola stessa, ci introduce a qualcosa che deve venire. A un Qualcuno che deve venire. L’attesa della nascita di Gesù bambino nel giorno di Natale, ma ancora più in profondità l’attesa della venuta ultima di Gesù alla fine dei tempi. Usciamo per un istante dalle questioni di fede e facciamo riferimento alla nostra quotidianità. Quando aspettiamo un ospite in casa per pranzo ci preoccupiamo affinché questi arrivando trovi la casa in ordine e possa così sentirsi accolto. Se poi quest’ospite è qualcuno che arriva accompagnato da un amico perché dobbiamo conoscerlo l’ansia di far bella figura aumenta. Se poi quest’ospite è una personalità per il ruolo che occupa nella società … non so, metti che per un caso strano il presidente della repubblica decide di fermarsi a casa tua o il vescovo o … un famoso attore piuttosto che il tuo sportivo preferito. Beh penso che la preoccupazione vada alle stelle, già nei giorni precedenti ci si mette in moto per pulire,

Commemorazione dei defunti: una storia per riflettere.

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Due fratelli e la loro casa mobile C’erano un giorno due fratellini piccolissimi, così piccoli che la capocchia di uno spillo era più  grande di loro. Le loro giornate le trascorrevano tranquilli nella loro casa. Una casa che li portava a spasso per il mondo, una casa calda, confortevole, ben riparata. Loro si sentivano al sicuro e questa sicurezza dava loro l’energia per crescere. E crescevano così velocemente che nel giro di 10 settimane misuravano già circa 4 cm. Trascorsero insieme giorno dopo giorno, e man mano passavano le ore e le giornate iniziavano a conoscersi sempre meglio, capitava spesso che giocassero insieme mentre la loro casa li portava a spasso per il mondo scoprendolo sempre più: i suoni della natura, la musica creata dall’uomo, le voci di tante persone a loro molto vicine. Dopo 7 mesi i fratellini cominciano ad essere davvero grandi, erano circa 30 cm. In quella loro bella casa iniziavano a stare un po’ stretti, ma un po’ di sacrificio si poteva fare. Certo giocare

Un giorno per crescere la speranza

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Cosa significa per noi oggi celebrare in un'unica festa tutti i santi del paradiso? Quanti santi ci sono in paradiso? Come mai sono santi? Sono alcune delle domande che mi sono sorte nella meditazione preparandomi a questa festa. Anche oggi come in tutta la sua storia, la Chiesa è perseguitata. I media sono delle lenti di ingrandimento che rendono pubblici tutti gli scandali propri della natura umana. In altre parole, è facile oggi per ogni fedele perdere la speranza, è sempre più difficile fidarsi della Chiesa, così come è facile allontanarsi da Dio a causa dei cattivi esempi che vengono messi sotto gli occhi di tutti. La festa di oggi ci aiuta a superare tutto questo. La festa di oggi ci aiuta a capire che accanto alle tante notizie di scandalo, ci sono un’infinità di esempi di santità che vivono nel silenzio della loro quotidianità. Dico questo non a difesa di qualcosa di vergognoso, ma solo per aiutarci ad aprire gli occhi su un mondo giustamente nascosto. Nascosto non perché

Poesia dell'ateo Nietzsche

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Ancora, prima di partire E volgere lo sguardo innanzi Solingo le mie mani levo Verso di Te, o mio rifugio, A cui nell'intimo del cuore Altari fiero consacrai Chè in ogni tempo La voce tua mi chiami ancora. Segnato sopra questi altari Risplende il motto "Al Dio ignoto". Suo sono, anche se finora Nella schiera degli empi son restato: Suo sono e i lacci sento, Che nella lotta ancor mi atterrano E, se fuggire Volessi, a servirlo mi piegano. Conoscerti voglio, o Ignoto, Tu, che mi penetri nell'anima E mi percorri come un nembo, Inafferrabile congiunto! Conoscerti voglio e servirti!

Il rosario

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In questo mese del Rosario come non soffermare la nostra riflessione su questo grande strumento che Dio mediante Sua Madre ci ha regalato! Maria ci consegna uno strumento, una corona fatta da 50 granellini. Cosa significa? cosa ci chiede di fare? Certamente non ci chiede di fare i pappagalli che ripetono senza motivo dei suoni (anche se chi li ascolta percepisce delle parole). La corona del Rosario è simbolo di qualcosa di ben più grande. Maria ci consegna la vita di suo figlio Gesù, o meglio, ci consegna i misteri della vita di Gesù. E noi come rispondiamo? cosa ne facciamo?  Il rosario è uno degli strumenti più antichi che ci è stato consegnato per meditare i misteri della vita di Gesù e soffermarci su di essi. Il continuare a ripetere le stesse parole ci aiuta a non dover fare sforzi particolari ma nello stesso tempo ci permette di liberare la mente dai pensieri per poterla riempire di quel mistero che viene annunciato di volta in volta (anche se a qualcuno non piace quest

libertà

Cristina ha voluto condividere con noi questa bella citazione che rilancio: L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno: è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama, ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma di amore. La forza del nostro amore determina la nostra capacità di essere liberi. Gustave Thibon Grazie Cristina perché ancora una volta possiamo sottolineare che la forza che muove tutto è l'amore.

Crocifisso miracoloso - quarto giorno

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4° giorno festa del crocifisso miracoloso MD (Mt 18,21-35) Siamo all’ultimo giorno di preghiera di questa solennità del crocefisso miracoloso. E vi invito di nuovo a guardare questa croce che nei giorni scorsi abbiamo meditato. Abbiamo preso in considerazione tutte le sue parti: quella che non si vede perché conficcata nel terreno e quelle che si vedono, l’asse orizzontale e quello verticale. Ma cosa manca ancora? Oggi fisseremo lo sguardo a “ Colui che hanno trafitto ”. Sulla croce infatti ci sta il Crocefisso. E proprio perché c’è il crocefisso questa croce mi apre nuovi orizzonti. Non è soltanto il patibolo di un condannato ma diviene il luogo per eccellenza dove Dio si mostra pienamente all’uomo. Guardando il crocefisso noi possiamo vedere l’onnipotenza di Dio trasformarsi in impotenza a causa dell’Amore. Guardando il crocefisso possiamo vedere il silenzio di un Padre che assiste il Figlio morente. Guardando il crocefisso possiamo vedere l’odio dell’uomo trasf

Crocifisso miracoloso - terzo giorno

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3° giorno festa del crocifisso miracoloso MD (Lc 6,43-49) La Parola di Dio oggi mi ha stimolato a riflettere sulla paternità/maternità di Dio e quindi sul nostro essere figli. Giovanni nella sua lettera lo sottolinea molto bene: Siamo figli di Dio e lo siamo realmente! Se Dio è Padre/Madre si comporta come tale. Ho davanti agli occhi quelle belle immagini che ogni tanto si incontrano per strada:   un/a giovane papà/mamma che molto orgoglioso/a porta il suo bambino sulle spalle; lo fa divertire, certo, ma lo protegge anche, gli insegna come andare per strada, come salutare le gente, come diventare grande. Questa è l’immagine di Dio Padre/Madre che ho in mente. Come potrà suggerirci atteggiamenti che ci rovinano? Impossibile! Ecco allora le parole del vangelo: «Perché mi invocate “Signore, Signore!” e non fate quello che vi dico?». Queste parole le rivolge a noi oggi, a noi che siamo suoi figli e magari un po’ adolescenti, ribelli, che vogliono fare tutto da soli.

Crocifisso miracoloso - secondo giorno

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2° giorno festa del crocifisso miracoloso MD (Lc 6,39-42) Proseguiamo quest’oggi nella contemplazione della croce e anche oggi ci lasciamo trasportare dalla parola di Dio che la liturgia ci regala. Nel Vangelo si insiste su come poter aiutare dignitosamente il fratello. Gesù parla chiaramente, non vuole che noi ci comportiamo da giudici nei confronti dell’altro ma ci chiede di instaurare un rapporto di fratellanza. Ma chi è il fratello? Il fratello è colui che condivide con me la vita famigliare; è colui che mangia seduto al mio stesso tavolo; è colui con il quale dovrei avere un’affinità particolare da farmi capire al volo cosa sta pensando. Il fratello è una parte di me. È colui che soffre quando soffro, è colui che gioisce quando gioisco. A questo proposito mi fa sempre pensare la situazione dei gemelli, spesso anche se vivono a distanza di molti Km il loro legame è tale da sentire se il fratello non sta bene o al contrario se sta gioendo. Con molta facilità

Crocifisso miracoloso - primo giorno

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Carissimi amici pubblico i tre interventi che ho tenuto in occasione della festa del crocifisso miracoloso al monastero di Matris Domini in Bergamo ( http://www.matrisdomini.org/ ). Spero che possano servire per la riflessione personale soprattutto in questi giorni in cui ci prepariamo alla festa dell'esaltazione della santa Croce. buona meditazione a tutti. 1° giorno festa del crocifisso miracoloso MD (Mt 1,1-16.18-23) Iniziamo queste giornate di festa e di meditazione nel ricordo della nascita della Beata Vergine Maria. Le letture che questa festa ci propone ci aiutano ad entrare nella riflessione sulla croce. Il vangelo di oggi parla delle radici storiche di Gesù. La genealogia infatti ha come intento principale quello di unire questo bambino che dovrà nascere con la storia della salvezza del popolo di Israele. Potremmo parlare delle radici della nostra esistenza ma anche delle radici della nostra fede. La caratteristica principale delle radici è che sono nasc

meditazione di agosto

Mt 16, 13-20 La gente chi dice che sia il figlio dell’uomo? Quante se ne dicono su Dio, su Gesù, anche oggi! Anche noi con troppa facilità ci facciamo porta voci di queste idee, non per cattiveria ma per renderci la vita più facile (almeno in apparenza): ·          Uno dei più grandi santi di tutta la storia degli uomini! ·          Un grande maestro! ·          Un grande leader! ·          Ha fatto un gran bene agli uomini! Tutte queste cose le dicono in tanti, dai mussulmani agli atei, ma la domanda oggi si fa più interessante. Gesù mi chiede, ci chiede, chiede ad ognuno di noi oggi: Chi sono io per te? E qui le cose divengono un po’ più complesse. Gesù con questa domanda mi costringe a non accontentarmi di una veloce ricerca in internet ma a guardarlo da vicino. Mi chiede di cancellare tutti gli schemi che la storia mi ha consegnato a suo riguardo. Gesù oggi da ognuno di noi non vuole una risposta da catechismo, da manuale. Ma allora cosa posso fare, come scoprirlo? È necessario en