Crocifisso miracoloso - primo giorno
Carissimi amici pubblico i tre interventi che ho tenuto in occasione della festa del crocifisso miracoloso al monastero di Matris Domini in Bergamo (http://www.matrisdomini.org/). Spero che possano servire per la riflessione personale soprattutto in questi giorni in cui ci prepariamo alla festa dell'esaltazione della santa Croce.
buona meditazione a tutti.
(Mt 1,1-16.18-23)
buona meditazione a tutti.
1° giorno
festa del crocifisso
miracoloso MD
Iniziamo queste giornate di festa e di
meditazione nel ricordo della nascita della Beata Vergine Maria. Le letture che
questa festa ci propone ci aiutano ad entrare nella riflessione sulla croce.
Il vangelo di oggi parla delle radici storiche
di Gesù. La genealogia infatti ha come intento principale quello di unire
questo bambino che dovrà nascere con la storia della salvezza del popolo di
Israele.
Potremmo parlare delle radici della nostra
esistenza ma anche delle radici della nostra fede.
La caratteristica principale delle radici è che
sono nascoste, nessuno le vede, nessuno ci pensa, ma senza di esse le grandi
piante secolari non potrebbero stare in piedi. La stessa cosa è per noi, per la
nostra esistenza. Le nostre radici sono tutti quegli eventi, tutte quelle
persone che nella nostra storia e prima della nostra storia hanno fatto si che
la mia vita sia quella che è adesso.
E questa storia non è sempre positiva ai mie
occhi, a volte ci si vergogna, a volte si vorrebbe essere nati in un'altra
epoca, in un'altra famiglia, in un'altra cultura. Ma il caso non esiste! Tutto
il mio passato dice qualcosa di me.
Anche la storia di Gesù non è stata molto
positiva. Se infatti spulciamo i nomi di questa genealogia che abbiamo letto ci
accorgiamo che non si tratta degli uomini più santi della storia del mondo, è
un elenco di uomini che si è lasciato trascinare anche nelle situazioni più
indegne dell’essere umano. In questo elenco ci sono assassini, prostitute,
furfanti. Gesù non si vergogna di questo. E noi ci vergogniamo della nostra
storia? Delle nostre radici?
Gesù, Yeshùa significa “Dio Salva”. Gesù entra
nella storia degli uomini proprio per salvarla da tutto questo. Il suo
radicarsi nella nostra storia è segno indelebile del suo desiderio di non
perderci, di risolvere le nostre malattie sin dalle radici.
Cosa centra tutto questo con la croce? È subito
detto. La croce ha una parte preziosa conficcata nel terreno, una parte che le
permette di restare in piedi, proprio come le radici della pianta. Mi piace
immaginare questo pezzo di legno nascosto come fatto ad uncino, un gancio che
si lega alle nostre radici e che ci traina con se verso la salvezza.
Quest’oggi meditiamo questo lato nascosto della
croce. Fissiamo il nostro sguardo sotto terra e contempliamo fino a che punto
il Padre desidera salvarci, desidera
portarci con se nel suo Regno.
Amen.
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