Divenire trasparenza della Luce

 

13 dicembre 2020

III domenica di Avvento – B

Is 61,1-2.10-11 ; Lc 1,46-50.53-54 ; 1Ts 5,16-24 ;

 Gv 1,6-8.19-28

Mi piace pensare la giornata di oggi come la giornata della luce. Siamo a metà avvento, la liturgia stessa si tinge di un rosaceo che lascia intravedere la luce del Natale ormai alle porte. In questa giornata il Vangelo ci presenta la bellissima immagine del testimone (martire), Giovanni il Battista. L’immagine di colui che riesce a definirsi soltanto in riferimento di colui del quale porta l’annuncio. Giovanni non è la Parola ma è la voce; Giovanni non è la luce ma è colui che testimonia la luce. Ma “chi sei” Giovanni? Perché non riesci a dare una definizione di te indipendentemente da quel Cristo che stai annunciando?

Potremmo anche noi farci la stessa domanda: chi sono io? Posso dirmi di essere portatore, come Giovanni della stessa Luce di Cristo?

Lo abbiamo contemplato nella solennità dell’Immacolata: quella Luce è in noi e noi senza di essa non possiamo essere ma … la mia vita è trasparenza di questa Luce?

Lo Spirito del Signore Dio è su di me …”;le conosciamo bene queste parole del profeta Isaia, sono le parole che un giorno userà anche Gesù per manifestarsi al mondo. Io sono un illuminato perché lo Spirito mi avvolge con il suo olio di consolazione. Questa luce che mi abita, questa Luce che nel giorno di Natale celebreremo mentre risveglia gli uomini nel cuore della notte, questa Luce viene nel mondo, attraverso ciascuno di noi, per illuminarlo, per consolarlo, per accompagnarlo nel suo cammino di crescita e di presa di consapevolezza di ciò che è.

Chi sei?

Una domanda però è mossa solo dalla consapevolezza di ignoranza: se ho la presunzione di possedere tutta la verità su di me non mi metterò mai in ricerca, non mi chiederò mai “chi sono”.

Chi sei?

Io sono … le relazioni che intesso … le scelte che compio … i pensieri che faccio … i gesti che offro … le parole che dico … e quante altre cose ancora …ma la questione di fondo è: questo “io sono” che manifesto con il mio essere, è testimonianza della Luce affinché tutti credano/riconoscano di essere fatti/abitati da quella stessa luce?

Il mistero del Natale è un mistero di Speranza perché è un mistero di illuminazione. Quella preghiera ininterrotta a cui Paolo ci sprona quest’oggi è questo continuo desiderio di uscire dalla “nube della non conoscenza” in cui costantemente viviamo per abbracciare la consapevolezza di quella Luce già ci abita e che è principio e fine di tutto ciò che esiste.

Signore Gesù, Luce eterna del mondo, illumina le nostre menti ed i nostri cuori affinché possiamo riscoprire la tua presenza vivificante. Possa questo Amore illuminante colorare le nostre grigie giornate. Possa questo fuoco scaldare le nostre gelide relazioni.

Il desiderio di te stimoli la mia ricerca e il cammino su questo sentiero nebbioso che è la vita, sia rafforzato dalla tua presenza silenziosa.

Amen.

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