Omissioni: brutta faccenda!
25 settembre 2016 XXVI domenica TO – C Am 6,1a.4-7 ; Sal 145(146) ; 1Tm 6,11-16 ; Lc 16,19-31 In questa 26 domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci aiuta a renderci conto di come la fede non può essere un elemento vaporoso, senza una reale incidenza nella vita storica concreta. Molti cristiani dicono “Io del male non ne faccio a nessuno!” La parola di Dio oggi ci dice che il problema reale non è il male che non si fa ma il bene che viene tralasciato! In quell’orgia di dissoluti, che tanto viene criticata nella prima lettura, ci siamo anche noi che non muoviamo un dito nei confronti di chi ha bisogno di noi. La prima lettura parla di un paese che ha raggiunto un notevole lusso abitativo (“ letti d’avorio e divani ”), notevoli tecniche di allevamento seriale (“ mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla ”), si sono raffinati nell’arte e nella musica (“ come Davide improvvisano su strumenti musicali ”), hanno una maggiore este