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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Uno per tutti ... tutti per Uno

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26 aprile 2015 IV domenica di Pasqua At 4,8-12 ; Sal 117(118) ; 1Gv 3,1-2 ; Gv 10,11-18 In questa 4 domenica di Pasqua la parola ci riporta nel cenacolo, ed esattamente a quel brano di Giovanni che abbiamo letto nella sera del Giovedì santo: la lavanda dei piedi. Vi chiederete cosa centra il discorso sul buon pastore con il brano della lavanda dei piedi. Una delle qualità del buon pastore evidenziate da Gesù è quella di “dare la vita, per poi riprenderla di nuovo”. Quel verbo che è stato tradotto con “dare” non significa propriamente “offrire”, come la vecchia traduzione ci offriva e che fortunatamente è stata cambiata, ma “deporre”, proprio come le vesti al momento della lavanda dei piedi nella quale Gesù “depone le sue vesti per poi riprenderle di nuovo”. L’evangelista utilizza in greco proprio lo stesso verbo. Questo collegamento ci offre di nuovo l’input per evidenziare la volontà propria di Gesù di offrire volontariamente la sua vita. “Nessuno me la toglie: io la do
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19 aprile 2015 III domenica di Pasqua At 3,13-15.17-19 ; Sal 4 ; 1Gv 2,1-5a ; Lc 24,35-48 In questa 3^ domenica di Pasqua, la Parola mette al centro della nostra attenzione tante tematiche tutte estremamente importanti, Cercheremo di accennare qualcosa di ognuna lasciando poi spazio per la riflessione personale durante la settimana. Ciò che lega tutte le letture proclamate è il tema della remissione dei peccati. Questo ci insegna che è solo nella Pasqua di Cristo che noi possiamo ricevere il perdono delle nostre colpe e rinascere a vita nuova. Iniziamo ad entrare un po’ più nel profondo di questi testi a partire dal vangelo. Penso che a tutti sarà balzato sicuramente all’occhio la descrizione con cui Luca vuole dirci la realtà della risurrezione di Gesù. Luca è un medico e insiste particolarmente sugli aspetti carnali di questo evento. “ Credevano di vedere un fantasma ” ma Gesù subito li riprende dimostrando loro che non è così. “ Guardate le mie mani e miei piedi … toc

I doni del Risorto

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12 aprile 2015 II domenica di Pasqua della Divina misericordia At 4,32-35 ; Sal 117(118) ; 1Gv 5,1-6 ; Gv 20,19-31 In questa seconda domenica di Pasqua la Parola di Dio ci mostra i doni della presenza del risorto in mezzo a noi. Anzitutto nel vangelo si dice per ben tre volte che Gesù, presentandosi ai suoi discepoli dice: “Pace a voi!” Il primo dono del Risorto è la pace e l’accoglienza di questo dono porta gioia nel cuore di chi lo riceve. Ma perché la pace? E perché la gioia? Gesù ha vissuto sulla sua pelle i dolori della violenza e dell’odio, ne porta ancora i segni; quella violenza e quell’odio gratuiti hanno distrutto le loro conseguenze. Lo spiega bene Lewis nel libro delle cronache di Narnia; quando Aslan torna in vita, dopo essere stato ucciso dalla strega bianca sulla tavola di pietra, spiega alle bambine quanto è accaduto dicendo: “Significa che la Strega Bianca conosce la Grande Magia, ma ce n'è un'altra più grande che non conosce. Le sue nozioni

STUPORE

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Santa Pasqua 2015 In questo santo giorno in cui celebriamo la risurrezione del Signore Gesù non possiamo accorgerci che il termine che ci aiuta ad entrare in modo più pieno in questo mistero é ‘stupore’.  Di fronte alla tomba vuota tutti restano stupiti, delle donne addirittura si dice che corsero via impaurite. Quella tomba vuota non può che far crollare tutte le nostre certezze e sulla vita e sulla morte. Le domande che nascono sono le più svariate e vanno dal ‘che significato ha la nostra vita’ al ‘cosa c’é dopo la morte’ passando per ‘che cosa é la morte?’ Questo stupore nasce dalla sorpresa che tutto ciò che noi sapevamo non basta a spiegare gli eventi, c’è un “di più” che l’uomo non riesce a spiegarsi, un “di più” che mette paura ma anche stupore.  Quando le donne hanno incontrato l’angelo , la loro reazione é stata necessariamente umana, quello scappare e quel tenersi tutto dentro dice la loro incomprensione e il desiderio di meditare su quanto visto e sentito prima