STUPORE

Santa Pasqua 2015
In questo santo giorno in cui celebriamo la risurrezione del Signore Gesù non possiamo accorgerci che il termine che ci aiuta ad entrare in modo più pieno in questo mistero é ‘stupore’. 
Di fronte alla tomba vuota tutti restano stupiti, delle donne addirittura si dice che corsero via impaurite. Quella tomba vuota non può che far crollare tutte le nostre certezze e sulla vita e sulla morte. Le domande che nascono sono le più svariate e vanno dal ‘che significato ha la nostra vita’ al ‘cosa c’é dopo la morte’ passando per ‘che cosa é la morte?’
Questo stupore nasce dalla sorpresa che tutto ciò che noi sapevamo non basta a spiegare gli eventi, c’è un “di più” che l’uomo non riesce a spiegarsi, un “di più” che mette paura ma anche stupore. 
Quando le donne hanno incontrato l’angelo, la loro reazione é stata necessariamente umana, quello scappare e quel tenersi tutto dentro dice la loro incomprensione e il desiderio di meditare su quanto visto e sentito prima di fare delle figuracce. Quando poi finalmente riescono a dirlo ai discepoli e questi accorrono al sepolcro per verificare i fatti, succede ancora qualcosa di grande. Gesù non può essere stato rubato, quale ladro perderebbe tempo nel togliere le bende dal corpo e nel piegare con cura il sudario? É successo qualcosa di grande, di straordinario, d’inaspettato!
La corsa dei due discepoli ci dice come si va verso il sepolcro. É il cammino della fede di ogni credente. Si va ognuno con il proprio passo, chi correndo chi camminando a causa dell’età o a causa della poca spinta data dalla curiosità. Nessuno deve camminare al passo degli altri, noi spesso vorremmo che i nostri figli camminassero al nostro passo o facendo le nostre esperienze o imitando il nostro percorso, non é così. Giovanni arriva per primo e Pietro per secondo ma Giovanni attende Pietro per entrare nel sepolcro. Giovanni sa che Pietro ha rinnegato Gesù eppure ne riconosce l’autorità, datagli da Gesù stesso. Pietro entrerà nel sepolcro per primo ma sarà Giovanni a comprendere quanto accaduto: vide e credette. Giovanni, il discepolo che teneva il suo capo vicino al petto di Gesù, non Pietro, il discepolo coraggioso che era pronto a dare la vita per Gesù a parole ma poi … Giovanni, il discepolo che è arrivato fin sotto la croce con Maria, non Pietro, il discepolo che scappa per la paura di essere riconosciuto. Cosa vide? Nulla, il vuoto, l’assenza lasciata dal corpo sparito. E cosa credette? Tutto quello che Gesù aveva spiegato loro. Non é ciò che riempie il nostro spazio ed il nostro tempo a farci comprendere il senso della vita ma è proprio il vuoto che ogni tanto incrocia il mio vissuto che mi può dare un aiuto a comprendere il significato della mia esistenza.
Il vuoto del sepolcro é riempito dalla professione di fede di chi è stato vicino a Gesù. Il vuoto che ogni tanto o spesso sperimentiamo nella nostra vita può essere riempito solo dalla presenza del Risorto. Tutti gli altri riempitivi, alcol, droghe, fumo, sesso, violenza, pornografia, sono solo delle mere illusioni che non fanno altro che allontanarci da noi stessi per farci cadere nel vortice di una vita senza significato; ma anche lo sport e tanti altri svaghi se occupano il primo posto nella vita di una persona ci trascinano nello stesso vortice. Insomma, perché i discepoli e le donne sono riusciti a comprendere la risurrezione del Signore Gesù? Solo perché sono stati docili alla sua Parola non avendo nessuna fretta di comprendere e non lasciandosi avvilire dalle incomprensioni. Anche i discepoli che tornarono in fretta ad Emmaus per riprendere la loro vita di un tempo hanno avuto l’accortezza, secondo i loro tempi, di lasciarsi scaldare il cuore dalle parole del Gesù.
L’invito che viene a noi oggi, in questa Santa Pasqua, segnata anche dal dolore per i tanti nostri fratelli nella fede che per Gesù hanno perso la vita, é quello di abbandonarci senza paura all’ascolto e alla lettura della Parola del Signore. Leggiamo i vangeli, contengono perle preziose per la vita di ogni uomo. Non lasciamoci abbattere dai momenti di sconforto e dalle tragedie che colpiscono l’uomo in ogni parte della terra, ma proviamo a chiederci quanto desiderio abbiamo di andare a scoprire il sepolcro vuoto, quale desiderio coviamo nel nostro cuore e quanto stupore oggi ci fa gioire all’idea, che é più di un’idea, che, rispetto a quanto l’uomo può dire di se stesso, c’è così tanto da imparare che solo il giorno in cui saremo beati nel Regno dei cieli potremmo davvero meravigliarci pienamente della bellezza del progetto di Dio per l’umanità.
Che questa santa Pasqua possa donarvi tanta serenità e tanta pace ma soprattutto grande stupore e curiosità per incamminarsi più o meno di corsa verso i misteri che il Signore vuole mostrarci. 

Buona Pasqua. 

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