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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

DNA dell'Amore: la provvidenza

26 febbraio 2017 VIII domenica TO – A Is 49,14-15 ; Sal 61(62) ; 1Cor 4,1-5 ; Mt 6,24-34 In questa VIII domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci invita a riflettere sul cuore del nostro essere cristiani, sul DNA delle nostre azioni. Il brevissimo brano della prima lettura ci riporta le lamentazioni degli uomini di ogni tempo. C’è forse qualcuno tra noi che non si è mai lamentato con Dio? Che non si è mai sentito abbandonato, dimenticato? L’uomo per sua natura in certe situazioni molto critiche si chiede dove è Dio. Non dobbiamo vergognarcene. Per mezzo del profeta Isaia Dio risponde a questa domanda, sta parlando ad un popolo in esilio, lontano dalla propria terra, lontano dall’unico luogo in cui potevano adorare il proprio Dio, il tempio di Gerusalemme, sottomessi in terra straniera si lamentano con Dio e chiedono quando tutto questo potrà finire. Dio parla loro per mezzo del profeta e dice che come una mamma non può dimenticarsi del proprio figlio,

viaggio controcorrente verso la Verità

19 febbraio 2017 VII domenica TO – A Lv 19,1-2.17-18 ; Sal 102(103) ; 1Cor 3,16-23 ; Mt 5,38-48 In questa VII domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola sembra messa tra parentesi da due affermazioni quasi identiche: All’inizio della prima lettura “ Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo ” e al termine del Vangelo troviamo “ siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste ”. Si tratta di un invito a camminare verso la santità, verso la perfezione di Dio. È il riassunto di tutto quel lungo discorso della montagna che abbiamo ascoltato in queste domeniche. È ciò che mostra la differenza tra i discepoli di Gesù e gli altri uomini. È ciò che lascia a bocca aperta chi guarda questi atteggiamenti divini più che umani. L’amore indiscusso verso chiunque, anche e soprattutto verso il nemico, è la cartina a tornasole del nostro cammino di crescita. “ Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il

Veri e liberi nell'Amore

12 febbraio 2017  VI domenica TO – A Giornata del seminario diocesano Sir 15,16-21 ; Sal 118(117) ; 1Cor 2,6-10 ; Mt 5,17-37 In questa VI domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, nel nostro vicariato celebriamo la Giornata del seminario diocesano. La Parola è molto particolare e, a prima vista potrebbe fare un po' di paura, in realtà è una liberazione. Nel mondo di oggi si parla tanto di libertà, ma da dove viene la vera libertà? Non certo dalle mani dell’uomo! Nel brano del libro del Siracide che abbiamo proclamato quest’oggi, si dice chiaramente che all’uomo viene posto davanti “fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la mano”. Dio crea l’uomo libero di agire in qualsiasi direzione, “a nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare”, è l’uomo nella sua libertà a scegliere acqua o fuoco, bene o male, vita o morte e “a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”. Oggi spesso e volentieri noi preti, ma anche quei cristiani più assidui alle celebra

Siate veri e credibili!

5 febbraio 2017 V domenica TO – A Is 58,7-10 ; Sal 111(112) ; 1Cor 2,1-5 ; Mt 5,13-16 In questa V domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la parola del Vangelo ci offre il seguito del cosiddetto discorso della montagna iniziato la scorsa domenica. Se ricordate avevamo sentito rivolgerci quella parola così particolare: beati . Oggi queste due immagini del sale e della luce approfondiscono ulteriormente il discorso. Anzitutto mi sembra interessante notare che Gesù non dice che dobbiamo diventare sale e luce ma “ voi siete il sale della terra; […] voi siete la luce del mondo ”. Già, siamo sale e luce così come siamo beati ! Questo a noi sfugge facilmente. In noi infatti ci sta quel seme di Dio che ci ha generati ecco perché è valido “ siate santi perché io il vostro Dio sono santo ”. Ecco perché possediamo la capacità di dare sapore (sapienza: i due termini hanno la stessa radice linguistica) come il sale e la capacità di illuminare come la luce. Con troppa faci