Veri e liberi nell'Amore

12 febbraio 2017 
VI domenica TO – A
Giornata del seminario diocesano
Sir 15,16-21 ; Sal 118(117) ; 1Cor 2,6-10 ; Mt 5,17-37
In questa VI domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, nel nostro vicariato celebriamo la Giornata del seminario diocesano. La Parola è molto particolare e, a prima vista potrebbe fare un po' di paura, in realtà è una liberazione. Nel mondo di oggi si parla tanto di libertà, ma da dove viene la vera libertà? Non certo dalle mani dell’uomo! Nel brano del libro del Siracide che abbiamo proclamato quest’oggi, si dice chiaramente che all’uomo viene posto davanti “fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la mano”. Dio crea l’uomo libero di agire in qualsiasi direzione, “a nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare”, è l’uomo nella sua libertà a scegliere acqua o fuoco, bene o male, vita o morte e “a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”.
Oggi spesso e volentieri noi preti, ma anche quei cristiani più assidui alle celebrazioni e alle attività della parrocchia, siamo indicati come poco coerenti con la Parola, tanti nostri giovani, e una buona fetta di mondo adulto (diciamolo perché sembra sempre che la colpa sia solo dei giovani ma da qualcuno devono pur aver imparato!), dice Dio sì Chiesa no, proprio a causa di questa poca coerenza. Ebbene, Gesù va proprio in questa direzione. Probabilmente anche al suo tempo gli scribi e i farisei facevano una lettura un po' lassista della parola oppure, come dirà Gesù, “caricavano pesi insopportabili ai credenti, pesi che neppure loro portavano”. Il cuore della Parola va proprio nella direzione della libertà di ogni persona ma con un’attenzione particolare: libertà non vuol dire faccio quello che voglio fregandomene degli altri, libertà significa fare quello che si vuole senza rompere le scatole agli altri! In altre parole: la libertà di ognuno termina dove inizia la libertà dell’altro. C'è sempre un confine nelle nostre scelte ed è proprio il confine tra il bene e il male, tra la vita e la morte.
È questa meraviglia che ci propone Dio anche oggi che mi ha illuminato e mi ha fatto scegliere di dedicare a lui tutta la mia vita. Come potrebbe essere il mondo oggi se gli uomini di ogni tempo avessero compreso e messo in pratica questo? Forse vivremmo nel paradiso terrestre! Sono sempre meno i giovani che decidono di donare la propria vita al Signore eppure sono sempre più tanti i giovani che voglio un mondo più libero e vero! Mi pare una contraddizione di termini. Come possiamo migliorare questo mondo se ognuno fa ciò che vuole! È anche vero che rispetto ad un tempo ci sono meno nascite e quindi non si può pensare che se un tempo uno o due figli per famiglia si consacravano oggi ... ma è pur vero, ed ora con un po di anni nella pastorale lo posso dire tranquillamente, che quei giovani che crescono in un cammino di fede si sposano presto e desiderano una famiglia numerosa e quelle famiglie che crescono il loro amore nel Signore nella maggior parte delle volte sono le più numerose e le più aperte alle esigenze della comunità e dei poveri nella comunità.
Mi viene quindi da concludere che forse, seguire il Signore, fare un cammino di fede, non è poi così controproducente, né per i singoli né per la comunità. Se vogliamo un mondo più bello, un mondo più coerente, un mondo più trasparente, seguiamo il Signore, lasciamoci condurre dalla sua Parola, non temiamo di andare contro corrente in questo mondo spesso falso e ambiguo. 
Signore Gesù, vogliamo essere liberi, illumina i nostri cuori con la tua Parola di salvezza, rendici tuoi collaboratori nella verità è fedeli seguaci delle tue vie di pace e di bontà. La tua misericordia sia la nostra unica forza e il nostro unico traguardo.
Amen.

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