Luce che illumina le genti

2 febbraio 2017
Presentazione di Gesù al tempio
Sono passati 40 giorni dal Natale, e la liturgia ci pone una festa che potremmo definire “la sintesi della nostra fede”. In questo giorno infatti le luci delle due grandi feste cristiane si incontrano per farci da guida. Da un lato la luce del Natale e dall’altro la luce della Pasqua. La gioia della nascita di un bambino e l’angoscia per la morte di un figlio. Il punto di vista è quello di Maria certamente che vive tutto questo da una prospettiva unica.
La luce che oggi siamo invitati a portare a casa è la luce della Speranza, quella che illumina le giornate più cupe della nostra esistenza. Quando tutto sembra ormai un fallimento, quando ti senti solo, quando ti pare che nessuno ti capisca … quella luce alimenta la tua Speranza. La certezza che Dio si è fatto così vicino agli uomini da incarnarsi in un piccolo bambino e la certezza che la morte non ha l’ultima parola in questo mondo sono due solide stampelle nel momento del bisogno.
È questa certezza che ha portato il vecchio Simeone a dire “Ora puoi lasciare che il tuo servo vada in pace” ed è questa stessa certezza che ha portato Anna a “lodare Dio e a parlare di quel bambino a quanti attendevano la redenzione di Israele”.
Oggi noi siamo qua e ogni giorno siamo chiamati a confrontarci con la presenza misteriosa di Dio nella nostra vita. Preghiamo perché i nostri occhi possano essere limpidi come quelli di Simeone e di Anna per poter riconoscere Dio che si incarna nelle nostre giornate. Preghiamo per avere il cuore coraggioso come quello di Maria che ha affrontato a testa alta tutte le fatiche che il suo sì le ha posto sul cammino certa che la meta di quel percorso poteva essere solo la Gloria nei Cieli

Amen

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