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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Vigiliamo in attesa del Veniente

3 dicembre 2017 I domenica di avvento – B Is 63,16b-17.19b;64,2-7 ; Sal 79(80) ;1Cor 1,3-9 ; Mc 13,33-37 Quest'oggi iniziamo un nuovo anno liturgico, con la prima domenica di avvento infatti il ciclo del calendario liturgico ricomincia daccapo. Ogni inizio è portatore di buoni auspici, ogni inizio ci aiuta a ravvivare la speranza che il passato non ci ha inglobato nel nulla facendoci perdere la speranza. La vita del credente è un'attesa continua del ritorno di Gesù, col tempo quest'attesa rischia di lasciare il posto al sonno, come le vergini stolte, come i discepoli nell'orto degli ulivi. La liturgia di oggi ci sprona a restare vigilanti. Ciò che attendiamo è un Qualcuno non un qualcosa e questo Qualcuno può arrivare da un momento all'altro, non per controllare o per giudicare le nostre azioni, ma per tornare a casa. Provate ad immaginare cosa potrebbe succedere se il padrone della parabola raccontata nel vangelo tornasse e tutti i suoi servi, soprattutt

La follia dell'Amore

26 novembre 2017 Cristo Re dell'universo Ez 34,11-12.15-17 ; Sal 22(23) ; 1Cor 15,20-26.28 ; Mt 25,31-46 In quest'ultima domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci invita come sempre a cambiare prospettiva sul mondo ma soprattutto su Dio. Oggi festeggiamo Cristo, Re dell'universo; abbiamo letto il brano di Matteo conosciuto come il giudizio universale (e già ci viene l'orticaria) e la profezia di Ezechiele che … pare andare nella stessa direzione del Vangelo, per lo meno si parla di un pastore che ha a che fare con le sue pecore. Ma proviamo a vedere un po' più da vicino questi testi. Il Vangelo parla di un re, ma se leggiamo attentamente è un re diverso da tutti gli altri. Normalmente nell'immaginario comune, un re sottomette il suo popolo, non per niente noi parliamo di sudditi, ma il re di cui ci parla il Vangelo è un re che per verificare la fedeltà del suo popolo scende in campo in prima persona, si mischia agli ultimi

I miei occhi negli occhi di Dio

19 novembre 2017  XXXII domenica del TO – A Pr 31,10-13.19-20.23-31 ; sal 127(128) ; 1Ts 5,1-6 ; Mt 25,14-30 In questa 32 domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci obbliga a guardare in faccia Dio. Quale volto vediamo?  “So che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso” Sono le parole del servo che ha ricevuto un solo talento. Quest’uomo nel volto di Dio vede tutto questo e  agisce di conseguenza. Forse quel padrone sapeva che sarebbe finita così, sapeva che quel talento rischiava di non portare frutto, per questo non ne ha rischiati di più.  Noi quale sguardo vediamo negli occhi di Dio? Lui ha rischiato parecchio affidandoci tante cose: la nostra vita anzitutto, il mondo in cui viviamo, la famiglia che ci ha donato, i figli, gli amici … noi come ci siamo comportati con questi doni? Il giorno in cui ci verranno chiesti indietro, perché nonostante quello che pensiamo ci sono stati affidati, non regalati, il giorno in cui ci

Ama Cerca Desidera la Sapienza

12 novembre 2017 XXXII domenica del TO – A Sap 6,12-16 ; sal 62(63) ; 1Ts 4,13-18 ; Mt 25,1-13 Il sapore di queste ultime domeniche del tempo ordinario, pasque settimanali, è quello di qualcosa che volge al termine e come tutte le cose che stanno finendo ci comunicano tristezza e angoscia se si tratta di  un qualcosa che ci piace; diversamente, se vediamo il termine di qualcosa che non sopportiamo, sperimentiamo sollievo ed allegrezza.  Possiamo chiederci come stiamo vivendo questi momenti? Le letture appena proclamate quali sentimenti ci trasmettono?  Il termine di un anno pone sempre la questione di come abbiamo vissuto e di quali progetti ci poniamo davanti per ciò che inizierà. Certo perché sappiamo bene che questa 32^ domenica, terzultima del tempo ordinario, ci accompagna verso una fine che è allo stesso tempo un inizio, come il giovedì dell’ultima cena è allo stesso tempo l’inizio della fine e il primo passo della Pasqua che, proprio in ciò che ci appariva come termine ultimo di

Credenti credibili

5 novembre 2017 XXXI domenica TO – A Ml 1,14b-2,2b.8-10 ; Sal 130(131) ; 1Ts 2,7b-9.13 ; Mt 23,1-12 In questa 31 domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci punzecchia parecchio. Certamente ad una prima lettura ci viene spontaneo difenderci dicendo che non è per noi ma … per il mio parroco, per il mio vescovo, per tutti quelli che stanno comodamente seduti nelle curie di ogni diocesi. Ma l’evangelista è chiaro: “ Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli ”. Quello che ci sta narrando dunque è per tutti noi che ci diciamo cristiani cioè seguaci di Cristo. E cosa ci dice? Cerca di farci abbassare le creste. Cerca di farci comprendere che prima di essere tutto ciò che pensiamo di essere (bravi preti, bravi genitori, bravi manager, bravi educatori, bravi allenatori …) siamo bambini che devono crescere ai suoi insegnamenti (“ come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia” ), prima di dare tanti insegnamenti