Un Amore sconvolgente!
11 settembre 2016
XXIV domenica TO – C
Es 32,7-11.13-14 ; Sal 50(51)
; 1Tm 1,12-17 ; Lc 15,1-32
In questa 24 domenica del Tempo
ordinario, Pasqua della settimana, la parola di Dio ci invita a soffermarci su
un tema che quest’anno abbiamo ascoltato e riascoltato condito in tutte le
salse ma che facciamo ancora fatica a digerire: la misericordia di Dio.
Non lo abbiamo ancora digerito perché
facciamo fatica a entrare nella logica misericordiosa del Padre. Il nostro
senso di giustizia non è quello della misericordia ma quello della condanna per
colui che la merita. Dio invece ci chiede di imparare a donare amore sempre, in
qualsiasi situazione, anche se le situazioni che viviamo urlano vendetta.
La conversione che in questa
domenica, e in tutto questo anno della misericordia che stiamo vivendo, viene
gridata da Dio è per noi che ci diciamo suoi seguaci. Il nostro cuore deve
convertirsi all’Amore, il nostro cuore deve diventare giorno dopo giorno un
cuore che si rallegra dell’Amore ricevuto e accolto. È proprio questo il
segreto della misericordia: farne esperienza.
Nella lunga pagina di Vangelo
letta (e perciò cercherò di essere più sintetico io) sembra fare da ritornello
proprio la parola “rallegratevi”. È l’atteggiamento del credente, di colui che
ha sperimentato l’Amore di Dio e che ora non può tacerlo. Il rapporto di amore
tra Dio e l’uomo è un rapporto di amore immenso, almeno da parte di Dio, dalla
parte dell’uomo … bisogna lavorarci!
Proviamo a chiederci se la nostra
esistenza è testimonianza di questo amore, chiediamoci se la nostra esistenza è
vissuta nella gioia dell’incontro personale con l’Amore assoluto della nostra
vita, chiediamoci se chi ci incontra fa esperienza di festa.
Un secondo ed ultimo aspetto che
mi piacerebbe sottolineare quest’oggi è ciò che ci consegna la prima lettura.
Mosè avrebbe potuto “far carriera”, avrebbe potuto prendere il posto dei
patriarchi Abramo, Isacco e Israele, invece supplica Dio perché ciò non
avvenga. Perché? Mosè ha a cuore la vita del popolo che Dio gli ha affidato,
mette la vita del popolo prima della sua stessa vita, sceglie di vivere alla
guida di un popolo generato da altri e peccatore (ricordiamoci che avevano
appena costruito il vitello d’oro) piuttosto che garantirsi una seconda
possibilità e quindi una nazione tutta sua. Proviamo a chiederci, difronte
alle scelte importanti della nostra vita, ma anche a quelle quotidiane, cosa cerchiamo di raggiungere? La nostra carriera oppure il bene di chi vive assieme
a noi? Pensiamo che le nostre scelte quotidiane possono mettere a repentaglio
la vita di qualche fratello che vive su questa terra? Pensiamo che le nostre
scelte quotidiane possono rovinare l’esistenza dei nostri figli e dei nostri
nipoti?
Riflettere oggi sulla misericordia
di Dio significa garantire un mondo migliore a chi vive oggi assieme a me su
questa terra ma anche a coloro che verranno dopo di me.
Spirito d’Amore, che ti doni
tutto a tutti, apri il nostro cuore indurito col tuo calore di Padre, aiutaci
ad accoglierti e a godere e gioire di questa accoglienza. Fa che le nostre
scelte, guidate dalla tua presenza in noi, possano essere segni visibili della
tua presenza nel mondo e possano donare speranza a tutti quegli uomini e quelle
donne che, schiacciati dal potere dell’egoismo, hanno ormai perso speranza nel
mondo, nell’uomo e in Te.
Amen
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