Crocifisso miracoloso - terzo giorno
3° giorno
festa del crocifisso miracoloso MD
La Parola di Dio oggi mi ha stimolato a
riflettere sulla paternità/maternità di Dio e quindi sul nostro essere figli.
Giovanni nella sua lettera lo sottolinea molto bene: Siamo figli di Dio e lo
siamo realmente!
Se Dio è Padre/Madre si comporta come tale. Ho
davanti agli occhi quelle belle immagini che ogni tanto si incontrano per
strada: un/a giovane papà/mamma che
molto orgoglioso/a porta il suo bambino sulle spalle; lo fa divertire, certo,
ma lo protegge anche, gli insegna come andare per strada, come salutare le
gente, come diventare grande. Questa è l’immagine di Dio Padre/Madre che ho in
mente. Come potrà suggerirci atteggiamenti che ci rovinano? Impossibile!
Ecco allora le parole del vangelo: «Perché mi
invocate “Signore, Signore!” e non fate quello che vi dico?».
Queste parole le rivolge a noi oggi, a noi che
siamo suoi figli e magari un po’ adolescenti, ribelli, che vogliono fare tutto
da soli.
Prosegue Gesù: “Chiunque viene a me e mette in pratica le mie parole” … non può
preoccuparsi di ciò che gli accadrà perché avrà fondamenta solide.
Che bello, che consolazione!
Ma nella mia vita è proprio così? Le mie
giornate poggiano veramente sulla roccia della fiducia in Dio?
Guardiamo ancora la croce, quella trave
verticale, parte da terra e arriva al cielo. Dio non vuole essere qualcuno
lontano dai suoi figli. Dio vuole intessere nella nostra storia la via
preferenziale per ricondurci a casa, nel suo Regno. Questa via è la croce.
Questa via è una relazione, non una teoria, e come ogni relazione non è facile.
Ma come ogni relazione significativa per la mia vita mi devo sforzare di
mantenerla integra e addirittura di alimentarla.
Ascoltare la Parola del Padre/Madre non è
infatti sempre facile, non lo è per il bambino che vuole giocare con la fiamma
della candela e non lo è neppure per noi che ci troviamo a camminare per le vie
del mondo.
Il rapporto Padre/Madre-figlio poi mette in
evidenza anche un'altra cosa, un/a padre/madre non lo/a si sceglie e figli non
si diventa ma ci si trova ad esserlo. Anche nella relazione di fede possiamo
ingannarci fin che vogliamo a filosofare sulla ricerca di Dio e del nostro
rapporto con Lui ma la realtà è una sola: in Cristo siamo suoi figli, ci
piaccia o no, e lui resterà sempre nostro Padre/Madre, sia che lo riconosciamo
come tale o no.
Allora oggi teniamo lo sguardo su quella linea
verticale che unisce il cielo alla terra. Meditiamo sulle nostre sofferenze di
figli nel seguire gli insegnamenti del Padre ma non dimentichiamo di fare
memoria delle sofferenze del Padre/Madre per ognuno dei suoi figli.
Amen
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