Un giorno per crescere la speranza



Cosa significa per noi oggi celebrare in un'unica festa tutti i santi del paradiso? Quanti santi ci sono in paradiso? Come mai sono santi?
Sono alcune delle domande che mi sono sorte nella meditazione preparandomi a questa festa.
Anche oggi come in tutta la sua storia, la Chiesa è perseguitata. I media sono delle lenti di ingrandimento che rendono pubblici tutti gli scandali propri della natura umana. In altre parole, è facile oggi per ogni fedele perdere la speranza, è sempre più difficile fidarsi della Chiesa, così come è facile allontanarsi da Dio a causa dei cattivi esempi che vengono messi sotto gli occhi di tutti.
La festa di oggi ci aiuta a superare tutto questo. La festa di oggi ci aiuta a capire che accanto alle tante notizie di scandalo, ci sono un’infinità di esempi di santità che vivono nel silenzio della loro quotidianità. Dico questo non a difesa di qualcosa di vergognoso, ma solo per aiutarci ad aprire gli occhi su un mondo giustamente nascosto. Nascosto non perché vissuto nella vergogna, ma nascosto perché è la normalità di una vita.
Prendiamo in esame le vite dei santi, soprattutto quelli vissuti in questi ultimi secoli, cosa hanno fatto di straordinario? Nulla! Quando erano in vita erano sotto gli occhi di tutti? Non si sapeva neppure che esistessero. Eppure con la loro esistenza, con la perseveranza della loro fede nelle cose di tutti i giorni hanno mostrato l’amore di Dio a coloro che li hanno conosciuti e a tutti noi che ora ci accorgiamo della loro esistenza. E soprattutto nessuno di loro aveva la percezione di vivere una vita esemplare di santità.
Tutto questo deve aiutarci a superare le delusioni e a ricaricarci. Ognuno di noi deve essere d’esempio per colui che gli vive accanto. E non basta, come mi è stato detto a cena l’altro giorno, “fa mia del mal a nesu”. Non fare del male è una cosa ma fare del bene è un’altra! Non fare del male è una cosa, ma seguire la via di Cristo è cosa maggiore. Tutti noi siamo chiamati oggi a guardare ai santi che ci hanno preceduto e ad attingere da loro il coraggio e la forza per superare le fatiche che la quotidianità mette sul nostro cammino. È proprio nel vivere la croce quotidiana che diventiamo santi, viverla non cercarla! Questo significa accettarla con la certezza che il Signore la porta assieme a noi, che il peso che ci è messo sulle spalle è proporzionato alla forza che abbiamo per portarlo.

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.”

Commenti

  1. È una cosa bellissima festeggiare in un’unica festa tutti i santi del Paradiso.
    Tutte queste persone che sono nella festa promessa dal Signore.
    Ma ci pensate? Una festa eterna. Per sempre.
    E chi sono per me i santi? Ma ogni persona che piange di nascosto, che prega con speranza, che soffre in ogni modo, che stringe una mano guardandoti negli occhi condividendo non solo il tuo peso, ma dandoti fiducia, ascoltandoti, anche arrabbiandosi per te, che arriva a donarti la sua vita, perché è sulle loro spalle che tu ti arrampichi per fare un passo in più..proprio come sulla croce di Gesù: è su di lui che salgo per arrivare in paradiso!

    Sì, voglio celebrare questa speranza, voglio cantare questa certezza.
    Voglio essere felice in eterno.
    Voglio stare in quel posto che è il paradiso per non uscirne mai più.
    Voglio stare con Gesù,noi siamo suoi, ce lo ha promesso…e i santi siamo chiamati ad esserlo tutti, perché Gesù ci vuole TUTTI, …..è morto per tutti…….

    Sì, sì, festeggiamoli e chiediamo la loro intercessione!
    Auguri a tutti!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un CUORE che arde d'Amore!

Tu vali molto di più!

... cavalca un asino, un puledro figlio d’asina