Polvere sei e polvere ritornerai!
13 febbraio 2013
Mercoledì delle ceneri
Gl 2,12-18 ; Sal 50(51) ;
2Cor 5,20-6,2 ; Mt 6,1-6.16-18
Iniziamo anche quest’anno la quaresima con il consueto gesto
delle ceneri. In questo anno nel quale la parola dominante sembra essere
“crisi” questa giornata ci richiama all’essenzialità. In questa quaresima
proviamo a darci dei limiti. La liturgia di oggi ci invita a riconoscere
l’essenziale di noi stessi per ritornare alla vita.
Nella prima lettura abbiamo sentito l’invocazione che Dio fa
al suo popolo mediante il profeta: “Ritornate al Signore, vostro Dio, perché
egli è misericordioso e pietoso …”. Sta parlando ad un popolo provato
dall’esilio, un popolo che ha ormai perso ogni speranza, un popolo che ormai
non ha più motivo di credere in Dio. In altre parole sta parlando a noi. Siamo
un popolo che crede di poter fere tutto senza Dio, un popolo che ormai ha preso
in mano le redini della propria vita ma non si rende conto che la nostra
visuale è ridotta e che non possiamo fare nulla da noi stessi. Anche noi dobbiamo
ritornare a Lui, anche noi dobbiamo abbandonare le nostre manie di grandezza e
riconoscere con tanta umiltà che il voro Signore di tutto il creato è solo Lui.
Ecco allora l’appello disperato di Paolo: “Vi supplichiamo in
nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.” È proprio il senso di questo
lungo periodo che stiamo iniziando: la quaresima è il tempo privilegiato nel
quale mi viene chiesto di mettermi da parte e con semplicità e realismo
accostarmi a Dio e invocare il suo perdono. In realtà il perdono Lui lo sta già
dando a tutti i suoi figli, la questione è se io sono abbastanza umile da
rendermi conto di averne bisogno.
Ecco allora le tre vie preferenziali attraverso le quali
questo tempo può veramente diventare luogo privilegiato per l’incontro
salvifico con il Cristo:
- L’elemosina: per aprire gli occhi su realtà meno fortunate di me. Per smetterla di lamentarmi e quindi per apprezzare tutto ciò che mi viene donato gratuitamente;
- La preghiera: per accorgermi che c’è Qualcuno che mi accompagna lungo il cammino, per non sentire tutto il peso di ciò che sto vivendo, per sentirmi coccolato ed amato.
- Il digiuno: per fare esperienza che l’uomo non vive di solo pane.
Il gesto delle ceneri è accompagnato dalle parole “polvere
sei e polvere ritornerai”, penso che ci aiutino a riconoscere la nullità del
nostro essere. Una nullità che viene arricchita dal tutto di Dio che vuole
entrare in me con l’opera della sia Grazia e della sua Misericordia.
Buona quaresima!
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