Ma Dio dove è?
08 luglio ’12
XIV domenica del T.O. – B
Ez 2,2-5 ; Sal 122 ; 2Cor 12,7b-10 ; Mc 6,1-6
In questa XIV domenica del Tempo ordinario, Pasqua della settimana la
Parola di Dio ci porta a riflettere sul nostro modo di riconoscere la presenza
di Dio nella storia degli uomini, nella nostra storia.
Di fronte alle sofferenze degli uomini, alle guerre, alle atrocità sui
più deboli, spesso si sente dire “Se Dio venisse sulla terra oggi cosa
farebbe?” Beh penso che la risposta la ritroviamo piatta piatta nei Vangeli: se
Dio oggi venisse sulla terra probabilmente si lascerebbe abbrustolire sulla
sedia elettrica o passerebbe la sua vita in carcere per disobbedienza alle
autorità. Ma come può salvare il mondo un Dio così … umano? e come è possibile
che un Dio sia così umano? Io penso che possiamo innanzitutto cercare con
facilità di trovare una risposta alla seconda domanda: Non è Dio che è umano,
siamo noi uomini fatti a “sua immagine e
somiglianza”. Quindi non è Lui ad assomigliare a noi ma siamo noi ad
assomigliare a Lui perché così a voluto, perché così ci ha creato. Ma a noi
questo da fastidio, perché conosciamo i nostri limiti, perché sappiamo quello
che combiniamo, perché non è possibile che Dio sia come uno di noi. Ed ecco
quindi che inventiamo le figure dei supereroi, che hanno l’aspetto degli
uomini, ma non si mescolano ad essi. Oggi li chiamiamo supereroi, in passato le
chiamavano divinità (anche le divinità avevano spesso l’aspetto degli uomini,
mangiavano, facevano festa, litigavano, ma non si mischiavano agli uomini, pensiamo
per esempio all’Olimpo). Ora, pensare che Dio si mischia agli uomini al punto
tale da finire i giorni della sua vita terrena inchiodato su una croce non è
mai stato digerito molto dagli uomini (pensiamo a come il crocefisso è stato
rappresentato nei secoli: dal re con tanto di corona e vesti regali all’uomo
nudo sì, ma tutto placato d’oro!). Ma in realtà neppure oggi li digeriamo
molto: ricordiamo che chi negli anni scorsi si è battuto per eliminare i
crocefissi dalle scuole non erano gli islamici, ma italiani DOC con tanto di
pedigree cattolico!
Ma torniamo alla Parola. Pensiamo cosa hanno potuto pensare i compaesani
di Gesù quando hanno saputo dei miracoli da lui compiuti: degli ammalati
guariti, dei morti ritornati in vita, del pane moltiplicato e, perché no, delle
folle che lo seguivano! Certo che lo hanno messo alla prova: “fai anche tra noi
qualche cosa che ci lascia a bocca aperta!” Ma Gesù non compie miracoli per
lasciare a bocca aperta bensì per far sentire all’uomo la vicinanza di Dio.
Ecco perché Gesù a Nazaret non ha potuto compiere nessuna guarigione. E noi oggi
ci stupiamo di quest’atteggiamento di sfida dei suoi concittadini, ma se ci
pensiamo bene è un atteggiamento molto presente anche in noi. “Se il Signore
fosse qui queste cose non accadrebbero!” Ma il Signore è qui: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò
in mezzo a loro” ma già nell’antico testamento lo abbiamo sentito nella
prima lettura: “Ascoltino o non ascoltino
sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro”.
Il Signore è in mezzo a noi che ci piaccia o no. Si trova in mezzo a noi
perché non può fare altro che stare accanto ai suoi figli; si trova in mezzo a
noi perché vuole aiutarci a crescere; si trova in mezzo a noi nel nascondimento
e nella semplicità, per non dire nella fragilità, di tutti quei fratelli/profeti
che oggi vengono accusati di andare contro corrente in un mondo che, se siamo
sinceri con noi stessi, sta andando a rotoli.
Dio oggi ci parla attraverso le fatiche quotidiane della sua Chiesa
sporca di umanità (ma che non può fare diversamente perché fatta di uomini);
Dio oggi ci parla attraverso figure eroiche di piccoli uomini, sconosciuti al
mondo ma pieni di fede, che consumano le ore della loro vita nel silenzio delle
loro abitazioni offrendo le sofferenze delle loro malattie; Dio oggi ci parla
attraverso il coraggio di alcuni giovani che hanno il coraggio di dire NO al
mondo in cui vivono per donarsi al mondo in cui credono.
Anche oggi i profeti vivono in mezzo a noi, sparsi nel mondo, rifiutati
dal mondo ma ammirati dal mondo. È paradossale come nessuno vuole cambiare la
propria vita sul modello proposto dal Cristo ma tutti rimaniamo affascinati nel
vedere chi riesce a farlo.
Signore Gesù è difficile per l’uomo accettare la tua umiltà; è difficile
per l’uomo accettare che Tu hai avuto il coraggio di sporcare la tua essenza
nella spazzatura che noi produciamo ogni giorno con i nostri comportamenti.
Aiutami Gesù a sentirti accanto a me in ogni istante della mia vita, aiutami a
sentire la tua voce che risuona nel mondo attraverso il coraggio di tanti
piccoli uomini che parlano a tuo nome. Dammi il coraggio di perseverare sulla
via della santità, dammi la forza per andare contro corrente, donami l’energia
per contrastare le tentazioni di questo mondo. In altre parole aiutami a
divenire, giorno dopo giorno un tuo profeta, un uomo che può dirti al mondo,
non tanto per i suoni che escono dalla sua bocca ma per la Parola che traspare
dalla sua vita.
Amen
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