Come conquistare la poltrona giusta?
21 ottobre ’12
XXIX Domenica T.O. – B
Is
53,10-11 ; Sal 32(33) ; Eb 4,14-16 ; Mc 10,35-45
In
questa 29^domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di
Dio pone al centro dei nostri pensieri un problema molto attuale: la questione
dei posti a sedere!
Sappiamo
bene, dalla storia e dalla cronaca, come certi posti a sedere hanno sempre
causato una sorta di effetto calamita, ovvero, una volta raggiunti
difficilmente li si molla, e per raggiungerli ... beh si potrebbe fare
qualsiasi cosa!
Anche
i due discepoli Giacomo e Giovanni sono stati colpiti da questo grave virus.
A me
viene da commentare: non avevano proprio capito nulla. Quando Lui, il Maestro
parlava, a cosa pensavano? Gesù ha appena fatto una grande affermazione: ha
appena detto chiaramente che lo aspetta una grande sofferenza e la morte e il
terzo giorno la risurrezione. E loro cosa vedono? La possibilità di sedere sul
trono del Re. Appena hanno odorato la possibilità di avere una conoscenza in un
posto privilegiato subito ne hanno approfittato.
Ci
scandalizza questo! Eppure anche noi siamo così. Sia per quanto riguarda le
poltrone su questa terra ma anche, e in questo momento direi soprattutto, per
quanto riguarda il posto nel Regno, in Paradiso. Siamo battezzati, vuoi che non
andiamo in paradiso? Gesù terrà conto di quel pezzo di carta che mi può
rilasciare il mio parroco! L’inferno è il posto per tutti gli altri,
mussulmani, assassini, stupratori … ma sei proprio sicuro di questo? Io no, ve
lo dico con tutto il cuore. Sono certo che tanti condannati a morte dalle
giurie umane, tanti cugini mussulmani, tanti atei, saranno in paradiso prima di
me! E non faccio riferimento a chi morirà per primo!
Gesù
ci dice chiaramente che il modo per sederci sul trono della gloria è
necessariamente l’accogliere le fatiche e le sofferenze che ci può consegnare
uno stile di vita umile, ultimo, servizievole. E quanti fratelli non battezzati
mi sono maestri in questo!
Ma
voi preti continuate a dire che Dio è misericordioso! Potrebbe essere una delle
obiezioni più immediate a queste mie parole! Ed io vi dico che è vero! Noi
uomini non possiamo neppure immaginare la misericordia di Dio, il problema
infatti non è il Suo giudizio, ma in nostro personale giudizio: con le stesse
parole con cui giudicate sarete giudicati. Saremo noi stessi a giudicare le
nostre azioni, e lo faremo solo con onestà, perché difronte alla Verità non si
può mentire!
Signore
Gesù, ti sei fatto servo per insegnarci uno stile speciale di relazionarci con
gli altri. Fa che nelle mie giornate io abbia il coraggio e la forza di essere
ultimo, servo di tutti per mostrare a tutti te che sei il Servizio incarnato
per Amore.
Padre
Santo, Misericordia infinita, il to sguardo sta cambiando la mia esistenza,
aiutami a riflettere su chi mi sta accanto la tua misericordia perché l’ultimo,
colui che non ti conosce, il violento, possa sentire il calore della tua
presenza.
Spirito
d’Amore, vieni in noi! Come hai sostenuto le sofferenze del Figlio Gesù in ogni
momento della sua umiliazione terrena, assisti anche noi perché possiamo
accrescere il desiderio di voler solo amare tutto e tutti come il Figlio continua a fare dall’alto della sua Croce.
Amen
Anche oggi il vangelo ci invita a riflettere sui nostri atteggiamenti. Troppo spesso siamo guidati dalla nostra voglia di primeggiare divenendo motivo di sofferenza per le persone che ci stanno accanto, e ancora oggi come allora la storia si ripete,crediamo di meritare il paradiso perchè ci riteniamo migliori secondo la nostra logica, (di premio e di virtù??) Grazie Gesù perchè con il tuo insegnamento ci dici che non sei venuto per essere servito ma per servire, accogliere ed amare ogni uomo. Donami la capacità di aprire il mio cuore all'ascolto della Tua Parola, perchè la forza del Tuo Amore che sta cambiando la mia vita mi sia di aiuto ad avere uno sguardo d'amore verso coloro che non si sentono amati.
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