Ma io vi dico ...
16 febbraio 2014
VI domenica TO – A
Sir
15,15-20 ; Sal 118 ; 1Cor 2,6-10 ; Mt 5,17-37
La
Parola di Dio di questa VI domenica del tempo ordinario, Pasqua della
settimana, non ci va molto a genio. Quel “Ma
io vi dico” che Gesù ripete per ben quattro volte ci da l’impressione di
una persona supponente, che si sente superiore agli altri. È per questo che
Gesù inizia questo suo discorso mettendo subito sul tavolo le sue intenzioni: “non sono venuto per abolire la legge ma a
dare pieno compimento”.
Noi
uomini parliamo spesso e a sproposito di bene e di male, di giusto e di
ingiusto. Quando si tratta degli altri è facile, ma quando si tratta di noi
stessi un occhio lo si può sempre chiudere, a volte anche due, per una giusta
causa! È proprio in questo modo che tutto piano piano diventa lecito.
I
punti che tocca Gesù nel suo discorso erano scottanti al suo tempo e lo sono
tutt’ora: la giustizia, l’adulterio, il divorzio, la testimonianza sotto
giuramento.
Quante
volte anche nelle discussioni tra noi ci si rende conto che qualcosa che fino a
qualche decennio fa non era lecita oggi lo è? La legge degli uomini cambia con
gli uomini, ma la legge di Dio no può cambiare perché è la legge con cui
l’universo è stato fatto. Cambiare la legge di Dio vuol dire invertire le leggi
che sorreggono il mondo e l’universo.
L’unica
legge che conta è la legge dell’Amore, se riuscissimo a comprendere cosa
significa!
Sono
bellissime le parole con cui si apre il brano del Siracide proclamato
quest’oggi: “Se vuoi osservare i suoi
comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai”.
Anzitutto quel “se” che pone una condizione a nostro favore: nessuno è obbligato
a seguire i comandamenti di Dio, è liberamente e responsabilmente che l’uomo
sceglie se aderire o no ad essi. Alla base di questa scelta ci sta la fiducia
in Lui.
Non
possiamo lamentarci di come va il mondo, del fatto che c’è il buco nell’ozono,
che l’aria è irrespirabile, che ci sono i ladri in libertà, che i politici non
fanno il loro lavoro, che le tasse sono care, che gli assassini non vengono mai
presi, che i bambini vengono maltrattati, che non c’è pane per tutti, che …
chissà quanto potremmo andare avanti! Non possiamo lamentarci di tutto questo
se non abbiamo fiducia in Dio, se non decidiamo di aderire alla sua proposta
integralmente. Non possiamo nasconderci dietro un “ma lo fanno tutto” o a un
“ma di male non ne faccio a nessuno”. Non esistono trasgressioni gravi e
trasgressioni meno gravi di fronte al tribunale di Dio: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà
agli altri a fare altrettanto sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi
invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei
cieli.”
Non
possiamo lamentarci se le nuove generazioni ci fanno tribolare, crescono come
delle “pappe molli”, sono viziati, non rispettano gli adulti, non sanno fare
nulla, vogliono tutto e subito, non si prendono responsabilità … e via di
seguito. Non possiamo lamentarci di questo se noi, mondo adulto, per primi non diamo
loro il buon esempio a 360°, in ogni direzione della nostra vita. E oggi la
cosa è ancora più difficile perché il mondo mediatico arriva a distruggere
quello che con tanta fatica in casa ho costruito per molto tempo. Non possiamo
più permetterci di chiedere di rispettare delle regole, oggi più di ieri
dobbiamo far capire alle nuove generazione il motivo di fondo per cui certe
regole vanno rispettate e soprattutto è necessario stimolarli nella ricerca del
vero bene e della vera serenità, mostrando loro quanto è bello vivere da
Cristiani, non perché è sempre stato così, o perché mi hanno insegnato solo
quello, ma perché all’Amore di Cristo non si può rispondere che Amando.
Padre
onnipotente, tu, per l’Amore che hai per ogni tua singola creatura, hai
sacrificato la vita di tuo Figlio Gesù. Ora, per lo stesso Amore, mando su
ognuno di noi il tuo Santo Spirito. Aiutaci a superate le tentazioni del mondo
per rifugiarci solo in te, fonte e culmine della mia esistenza.
Amen
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