Vedere per credere? O Credere per vedere!


6 aprile 2014
V domenica di Quaresima – A
Ez 37,12-14 ; Sal 129(130) ; Rm 8,8-11 ; Gv 11,1-45
In questa quinta domenica di Quaresima, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci offre come spunto di riflessione il famoso brano della risurrezione di Lazzaro, che in realtà non è stata una risurrezione ma un farlo ritornare in vita e come conseguenza il dover affrontare unaltra volta la morte (non so se Gesù ha fatto un vero regalo allamico Lazzaro!).
Lunedì, parlando con i cresimandi di questo brano, un ragazzo mi ha chiesto: come mai se Gesù era davvero amico di Lazzaro non corre subito ad aiutarlo ma aspetta due giorni prima di muoversi?
La domanda non è stupida, anzi direi che è il cuore del brano appena letto. Gesù sa che Lazzaro morirà infatti quando finalmente si decide a mettersi in cammino dirà: Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate.
Se siamo stati attenti Gesù non è contento che Lazzaro è morto ma è contento per i suoi discepoli. Cosa mai vorrà dire?
Pongo unaltra domanda: Vedere per credere o credere per vedere?
La questione immediatamente sembra semplice: se vedo credo più facilmente!
È lopinione di quasi la maggioranza degli uomini di ogni tempo. Ma è proprio vero? Quanti al tempo di Gesù hanno visto i suoi miracoli? E quanti di questi hanno creduto in lui? Quanti hanno visto Lazzaro uscire dal sepolcro? Quanti di questi hanno creduto in Gesù?
Verso la fine del brano di Vangelo di oggi Gesù prega il Padre dicendo: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma lho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato.» Gesù sta ringraziando il Padre di aver svegliato Lazzaro ancor prima che questi esca dalla tomba. Infatti subito dopo levangelista aggiunge: Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Gesù ha la certezza che il Padre lo ha ascoltato ancor prima di vedere. Questo gesto di Gesù anticipa il realizzarsi della profezia di Ezechiele che abbiamo ascoltato nella prima lettura: «... io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele». Ma quanto è difficile avere una fede così? Eppure quando si ha fede i nostri occhi si aprono e riescono a vedere tutto quanto prima non riuscivano a vedere. Pensate, "molti - dice l'ultimo versetto letto oggi - credettero in lui", ma ... se proseguiamo la lettura scopriamo che alcuni di quelli che videro Lazzaro ritornato in vita, andarono dai farisei a raccontare l'accaduto e «da quel giorno dunque decisero di ucciderlo». Dice proprio così l'evangelista Giovanni al v. 53. Ma allora vedere dei segni, anche grandi, aiuta la fede? Io dubito. Può aiutare qualcuno ma non è automatico. Dipende sempre da come uno è disposto a leggere il segno che ha visto. Quante guarigioni inspiegate anche ai giorni nostri? Eppure quante di queste hanno portato a credere nel Dio di Gesù Cristo i diretti interessati e/o i loro cari? Qualcuno si ma gli altri? Per credere non è necessario vedere ma credendo riusciamo a vedere le meraviglie che Dio compie ogni giorno nella nostra vita e nel mondo.
Signore Gesù, crederti non è facile, è necessaria molta fiducia cieca, è necessario aver il coraggio di andare contro tante ideologie che oggi spopolano attorno a noi, è necessario essere un po' pazzi. Tanti testimoni del tuo amore nella storia della Chiesa hanno confermato con la loro vita che è possibile e, soprattutto, che credendo si può vedere il tuo intervento nella storia.
Manda Padre il tuo Spirito perché possiamo trovare in esso la forza necessaria per abbandonarci a quelle  assurde pazzie che la mente non riesce a spiegare ma senza le il il cuore non riesce a vivere.
La vita eterna è uno dei misteri più dibattuti nella storia della fede giudaica e cristiana eppure è l'unica fonte di speranza per la nostra povera vita terrena. L'apostolo Paolo lo dice chiaramente ai Romani: «colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi» è una grande spinta nella direzione della santità. Aumenta in noi la fede nella tua risurrezione, Signore Gesù, affinché possiamo tendere anche noi al tuo Regno di giustizia, di pace e di amore.
Amen

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