XIV domenica del tempo ordinario

5 luglio 2014
XIV Domenica del TO
Zc 9,9-10 ; Sal 144(145) ; Rm 8,9.11-13 ; Mt 11,25-30
In questa 14 domenica del tempo ordinario, pasqua della settimana, la Parola di Dio di spinge a riflettere sull’umiltà.
Già nella prima lettura, che tutti abbiamo certamente riconosciuto essere la profezia dell’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme, ci stupisce questo re che fa il suo ingresso trionfale in città a cavallo di un asino, un puledro figlio d’asina. Non uno stallone, non un carro trionfale ma un semplice puledro eliminerà tutte le guerre.
Ma come è possibile? È proprio l’opposto di ciò che siamo normalmente portati a pensare. Infatti con il nostro pensare non siamo proprio riusciti a sanare nessuna guerra, né quelle famigliari né quelle mondiali! Invece pare proprio che gli storici siano quasi tutti concordi sul fatto che un contributo fondamentale per fermare la cosiddetta “guerra fredda” tra Stati Uniti ed Unione sovietica sia stato dato dall’intervento pacifico di Giovanni Paolo II.
Siamo ormai tutti d’accordo nel dire che le cose non mondo, nel nostro piccolo mondo quotidiano, non vanno bene, ma cosa facciamo affinché queste piccole o grandi battaglie possano finire?
Le letture di oggi ci invitano a smorzare il nostro orgoglio, a ritornare piccoli e semplici come i bambini. È necessario che ognuno di noi riscopra le sue origini. Nel più intimo di noi c’è un cuore divino che batte, anche se apparentemente sembriamo sottomessi al dominio della carne.
Ah se avessimo più rispetto gli uni degli altri! Se L’orgoglio lasciasse spazio all’umiltà! Se l’odio sparisse dal nostro cuore e il suo posto fosse occupato dall’Amore!
Amici, dentro di noi abita il Cristo, crocifisso e risorto dai morti. Vorrebbe rendere gloriosa ogni nostra azione ma si trova imprigionato dietro le sbarre del rancore e dell’egoismo che abitano il nostro cuore.
Siamo tutti stanchi di questa situazione ma cosa facciamo per uscirne? Ci rifugiamo dietro ai maghi e ai cartomanti, al gioco d’azzardo e alle dipendenze, facciamo diventare lecito tutto quanto non lo è mai stato. Queste non sono soluzioni, sono semplici specchietti per le allodole che ci illudono che tutto sta andando bene mentre in realtà i problemi rimangono.
Il Signore Gesù ci dice “Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi, e io vi ristorerò”. Incammìnati verso di Lui, il ristoro è gratuito. Incammìnati verso di Lui, la sua casa è accogliente. Incammìnati verso di Lui, sta aspettando proprio te.
Ma ascoltate cosa dice ancora: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore.” Non racconta frottole, non t’illude con la pubblicità fasulla, parla di un giogo che ognuno di noi deve portare, ma il suo motto non è “armiamoci e partite” come tanti uomini politici, religiosi e altri potenti hanno fatto nella storia dell’umanità, il suo motto è “imparate da me”.
E allora apriamo i nostri occhi, impariamo da Lui, il Dio fatto carne, crocifisso, morto e risorto per ogni singolo uomo. Contempliamo sulla croce l’umiltà e la mitezza e chiediamo il coraggio di imitarla sino a poter godere della pace promessa, in noi e attorno a noi.

Amen

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