La nuova alleanza
22 marzo 2015
V domenica di Quaresima
Ger
31,31-34 ; Sal 50(51) ; Eb 5,7-9 ; Gv 12,20-33
In questa
5 domenica di Quaresima, Pasqua della settimana, abbiamo la sintesi di tutta la
passione di Gesù, quasi che la liturgia ci voglia dare un anticipo per poter
iniziare a meditare su quegli eventi che dalla prossima domenica (l’ingresso
messianico di Gesù) saremo chiamati a vivere.
Anzitutto
la profezia di Geremia ci consegna il senso di tutto: “Verranno giorni nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda
concluderò un’alleanza nuova”. Qual è quest’alleanza? Di cosa si tratta?
Dice sempre Geremia: “Porrò la mia legge
dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. […] tutti mi conosceranno”. Non
si tratta più quindi di un patto fondato sulla razza, sulla nazione ma
sull’unione intima con Dio.
Il
Vangelo ci mostra il realizzarsi di questa nuova alleanza.
In
questi pochi versetti proclamati nella liturgia di oggi, c’è la sintesi di
tutta la Pasqua. Anzitutto la scoperta che chi aiuta Gesù a riconoscere “la sua ora” non sono giudei ma sono
pagani. È l’apertura universale della Pasqua: tutti quelli che vogliono vedere,
conoscere Gesù saranno chi può ricevere il frutto della sua glorificazione.
Tu
vuoi conoscere Gesù? Vuoi incontrarlo veramente? O ti accontenti delle
favolette che ti hanno raccontato da bambino?
Ma
che cosa è questa glorificazione?
L’immagine
del seme che nel cuore della terra deve morire per generare la vita è molto
efficace. Amare è darsi senza lesinare, fino a sparire, se necessario. La morte
di Gesù non è un atto a sé ma il culmine di una vita fatta di donazione
continua. Nel vangelo di oggi c’è presentata la sua sofferenza. Giovanni mette
a questo punto ciò che gli altri evangelisti metteranno nell’orto degli ulivi:
“L’anima mia è turbata; che cosa dirò?
Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora!
Padre glorifica il tuo nome.” Si tratta del momento della passione più
intenso di Gesù, non certo dal punto di vista dell’umanità (le sofferenze della
carne arriveranno a breve!) ma dal punto di vista del suo essere divino. Lui sa
di essere sulla terra per divenire l’ultimo sacrificio di sangue. Il novum che
porterà la nuova alleanza è legato anche a quest’aspetto: mai più nessun
sacrificio di sangue sarà offerto a Dio se non lo stesso sacrificio di Cristo
che si offre continuamente a favore degli uomini. Dio non vuole spargimenti di
sangue ma cuori di carne disposti ad amarlo.
I
nostri cuori sono spesso duri come la pietra e con tanta difficoltà si lasciano
amare da Dio, il suo cuore si è svuotato del suo sangue per irrorare i nostri
cuori, il suo amore sulla croce si è manifestato fino in fondo senza riserve.
In
questa settimana in cui ci prepariamo a vivere i giorni santi della nostra
esistenza, cerchiamo di contemplare questa duplice sofferenza di Dio senza però
perdere di vista il motivo principale di tutto ciò: Dio vuole stringere con me
oggi la sua nuova alleanza, Dio vuole stringere con me oggi un patto d’Amore.
Signore
Gesù lascia che il mio cuore indurito dall’egoismo possa ammorbidirsi e tornare
ad essere di carne.
Fa
che la sofferenza che andremo a contemplare nei prossimi giorni non crei in noi
motivo di scandalo o di allontanamento ma sia accolta come un’inondazione del
tuo Amore senza limiti per me e per tutti quelli che desiderano scoprire il tuo
volto e aderire alla tua bella notizia.
Amen.
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