Mi ami più di costoro?

10 aprile 2016
III domenica di Pasqua
At 5,27b-32.40b-41 ; Sal 29(30) ; Ap 5,11-14 ; Gv 21,1-19
In questa 3^ domenica di Pasqua, la Parola di Dio ci aiuta a comprendere cosa significhi mettersi al seguito del Signore Gesù.
Nel brano di Vangelo, possiamo scorgere come la presenza di Gesù ci aiuti a ritornare sui nostri passi e ad accorgerci di come Lui è sempre presente anche quando noi lo sentiamo lontano.
I discepoli sono soli, il maestro è morto e, benché era già apparso loro da Risorto, non sapevano cosa fare, tornano così alle loro vecchie vite. Erano pescatori di mestiere, non sapevano fare altro e così … riprese in mano le reti e saliti sulle barche prendono il largo ma non prendono nulla. Proprio come quel giorno in cui per la prima volta incontrarono il Maestro sulle rive di quello stesso lago. Anche allora come in questo momento, pescarono tutta notte ma non presero nulla ma … “sulla Parola di Gesù” gettarono le reti e … queste si riempirono di pesci al punto tale che dovettero chiamare un’altra barca per portarli a riva.
Quando ci lasciamo prendere dallo sconforto perché le cose non vanno come abbiamo in testa noi, quando ci sentiamo soli, abbandonati da tutti e soprattutto da Lui, quando attorno a noi c’è il vuoto e non abbiamo punti di riferimento per poter camminare … è il momento di guardarsi indietro e rileggere la propria storia. Possiamo così scoprire che, come in passato anche ora, Gesù non ci lascia soli e proprio in questo momento è più vicino a noi di quanto non possiamo immaginare. Ecco allora che lo possiamo riconoscere nel volto di colui che mi sta parlando, proprio come fece Giovanni che senza dubbi urlò “è il Signore!”.
E allora si riparte, carichi del frutto della pesca e con la meta ritrovata: quel punto in cui Gesù mi sta aspettando e che prima non riuscivo a vedere, perché troppo impegnato nel cercare ordine nei miei progetti caotici. Gesù mi accoglie su quella riva e la sorpresa è che ha già preparato la colazione ma … tu non puoi arrivare a mani vuote. Per stare con il Signore devi aver il coraggio di sporcarti le mani. Quante volte pretendiamo da Lui che ci dia ciò di cui abbiamo bisogno? Ma quante volte noi arriviamo da Lui con in mano qualcosa di nostro? Camminare nella direzione del Signore Gesù non è facile, presuppone un lavoro, presuppone una fatica che possa mostrare frutti, ma questo non basta, è necessario avere il coraggio di mettere a disposizione di Dio il frutto del nostro lavoro. Ma fino a che punto? Fino al punto di offrire tutto se stessi, fino al martirio, se questo rientra nella volontà del Signore. Ma prima di arrivare a questo punto è necessario riconoscere interamente tutte le nostre colpe. Quanto amo Dio? “Più di tutti gli altri?” oppure gli voglio solamente bene? Dobbiamo essere sinceri con noi stessi, Lui la risposta la sa già. È infatti con le nostre azioni quotidiane, con la nostra disponibilità a donarci al prossimo, con il nostro svuotarci per arricchire altri che mostriamo a Lui il nostro amore. Siamo noi che dobbiamo avere il coraggio di dircelo sinceramente! Soltanto allora riusciremo a sopportare quelle strade che non vorremmo mai percorrere e che altri invece ci obbligano a fare. Quando leggo le ultime parole di questo Vangelo, parole che predicono a Pietro il suo martirio, penso sempre a tutti quegli anziani che fanno fatica a fare ciò che altri gli dicono di fare, fanno fatica ad andare dove altri li portano, in altre parole … vorrebbero continuare a decidere per sé e per gli altri. Anche questo è un martirio al quale siamo chiamati più spesso di quello che pensiamo. Solo in un cammino di fede e di Amore nei confronti di Dio e dei fratelli potremo un giorno lasciarci fare da coloro che si prendono cura di noi, soltanto abbattendo il nostro egoismo e la nostra smania di spadroneggiare potremmo abbandonarci nelle mani di altri fino al punto di essere “lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù”. Proprio come gli Atti degli apostoli di testimoniano.
Il Signore doni a ciascuno di noi la forza ed il coraggio di annientare i nostri egoismi per offrire giorno dopo giorno la nostra vita solo per Lui e per l’edificazione del suo Regno di pace.

Amen.

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