Cristo: fonte della gioia di ogni credente
3 luglio 2016
XIV domenica TO – C
Is 66,10-14c ; Sal 65(66) ;
Gal 6,14-18 ; Lc 10,1-12.17-20
In questa 14 domenica del Tempo
Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci consegna le caratteristiche che
deve avere il seguace si Gesù.
Già settimana scorsa ci siamo
detti come Gesù affronta col volto indurito il suo viaggio a Gerusalemme, oggi ci
viene narrato come il cristiano riceve il suoi invio proprio nel bel mezzo di
questo viaggio.
Questi settantadue di cui il
Vangelo ci parla oggi, non sono i dodici apostoli, ma sono altri. Questo invio
che oggi meditiamo non è solo “per gli addetti ai lavori” ma per tutti coloro
che si ritengono seguaci di Gesù.
Ma facciamo un piccolo passo
indietro. Nella prima lettura Dio per mezzo del profeta annuncia un fiume di
pace che scorre verso Gerusalemme. È la profezia di quanto compie Gesù inviando
questi 72 verso Gerusalemme; che gli stanno davanti non dietro come dovrebbe
fare il discepolo. Questi stanno davanti perché Gesù è la fonte dalla quale
sgorga questo fiume inesauribile di pace.
Ognuno di noi che ci diciamo
cristiani dovrebbe sempre tener presente che la propria esistenza non può
essere altro che questo fiume di pace che sgorga dal Cristo per irrorare tutta
la terra. Soltanto così potremmo comprendere come la caratteristiche di questo
fiume debbano per forza essere le stesse caratteristiche della sua sorgente:
gioia – povertà – disposizione all’inclusione e perfino accettazione dell’insuccesso.
Il terreno su cui scorrono queste
acque, la società in cui noi viviamo, non possiamo sapere in anticipo come
reagirà all’irrigazione, come reagirà al messaggio che Cristo stesso ci ha
consegnato da testimoniare. Noi siamo chiamati a correre il rischio di fallire,
ecco perché non dobbiamo distogliere lo sguardo dal volto indurito di Gesù difronte
alle difficoltà della salita che comporta il suo andare volontario verso
Gerusalemme.
Quando il cristiano si accorge di
essere rifiutato ha il dovere e il diritto di voltare le spalle e rivolgersi
altrove. Quando un terreno non permeabile lascia scorrere via l’acqua, resta
comunque bagnato, seppur in superfice, così è anche di chi non vuole far
entrare dentro di se la Parola che con le nostre scelte portiamo nel mondo:
resterà sempre qualcosa di questa parola attorno al suo cuore e … chissà,
magari nel tempo queste piccole goccioline insignificanti potranno trovare un
piccolo varco per entrare in profondità.
Il Vangelo ci invita a mantenere
sempre lo sguardo rivolto a quanto di buono riusciamo a fare con la Grazia che
ci dona il Signore Gesù. Il male, Satana lo possiamo sconfiggere solo con la
gioia della preghiera, una gioia che scaturisce nel nostro cuore quando abbiamo
il coraggio di non dimenticare la fonte della nostra forza, della nostra
energia.
Il mondo di oggi ha bisogno di
testimoni della gioia del Signore Risorto. Il male non ha nessun potere su di
noi se rimaniamo legati a Cristo redentore!
Signore Gesù, tu sei la fonte
della nostra gioia, concedici la grazia di dire al mondo il tuo Amore, quello
che possiamo sperimentare nella preghiera, quello che possiamo sperimentare
nella nostra vita, quello che ci doni in ogni nostra giornata.
Padre santo, sciogli ogni riserva
che i nostri increduli cuori hanno nei tuoi confronti e manda il tuo Spirito
affinché le nostre Parole e i nostri gesti possano urlare al mondo l’unica
parola di vita: il tuo Figlio Gesù.
Amen
Commenti
Posta un commento