L'amore che fa crescere


17 giugno 2018
XI domenica TO – B
Ez 17,22-24 ; Sal 91(92) ; 2Cor 5,6-10 ; Mc 4,26-34
In questa 11^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci mette sull’attenti a riguardo di tutte le ansie da prestazione che da sempre nella Chiesa rovinano tanto lavoro fatto. Parlo certamente di tanti preti che vogliono vedere subito i frutti del loro ministero, ma parlo anche ti tanti bravi catechisti, educatori di oratori, volontari delle parrocchie ma anche nonni e genitori che con tanto dispiacere lamentano di non vedere una grande fede nei loro figli, nipoti o figliocci e bambini ormai cresciuti.
Il vangelo oggi apre con una parabola che illumina tutto questo. La conosciamo bene la parabola del seme gettato nella terra … Nella versione che ci propone Marco è molto dettagliata … o meglio, per quanto riguarda i gesti che l’uomo compie nella realizzazione di questa semina … il testo è ridotto a poche parole: “un uomo getta il seme nel terreno … manda la falce perché è arrivata la mietitura”.
Ma tra il primo e l’ultimo atto di questo meraviglioso spettacolo che è la natura … l’uomo … non fa nulla; “dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. […] Il terreno produce spontaneamente lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga …”. Sappiamo bene che il contadino deve porre tante attenzioni che l’evangelista non menziona… L’evangelista però vuole portare la nostra attenzione all’azione di Dio. Se questa azione non ci fosse tutte le attenzioni dell’uomo sarebbero vane. Potremmo sintetizzare così: l’uomo semina, Dio fa crescere e qualcun altro raccoglie.
Chiediamoci dunque se il nostro compito lo stiamo facendo al meglio. Le parole usate da Marco, “getta il seme sul terreno”, ci fanno intuire che questo contadino è uno sprecone, pare vedere il gesto dello spargere il seme sul terreno. È un contadino che ha la certezza che quel terreno produrrà molto frutto quindi può osare uno spreco di semi, alcuni potrebbero essere mangiati dagli uccelli, altri potrebbero cadere sul terreno sassoso, altri ancora potrebbero marcire prima di andare in profondità nel terreno.
Interroghiamoci sulla nostra semina … cosa ci sta a cuore? Quali certezze abbiamo che il terreno in cui stiamo seminando sia veramente buono? Abbiamo osato esagerare nella testimonianza nostra fede? Questa fede che seminiamo nel cuore dei nostri figli è una fede forte che supererà ogni ostacolo finché sarà penetrata nelle profondità del loro cuore per porre radici sicure e forti?
Dove vogliamo che i nostri figli camminino? Sulle vie che desideriamo noi oppure su quelle che Dio mette davanti ai loro occhi?
Impariamo ad abbandonare tutta la nostra opera educatrice nelle mani di colui che fa crescere nell’unica via che porta alla serenità del cuore. Rafforziamo la nostra fede giorno dopo giorno per testimoniare costantemente ciò che viviamo e non ciò che pensiamo soltanto.
Signore aumenta la mia poca fede. Aiutami a spargere tutti i semi che mi hai donato e ad abbandonarli generosamente nelle mani dell’unico grande ortolano che sei tu.
I nostri figli possano essere stimolati nella crescita e nel combattimento delle tentazioni dalla nostra fatica di divenire giorno dopo giorno sempre più testimoni veritieri della tua Parola.
Amen.

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