Proposta di matrimonio
20 gennaio 2019
II Domenica TO – C
Is 62,1-5 ; Sal 95(96) ; 1Cor 12,4-11 ; Gv
2,1-11
In questa seconda Domenica del
tempo ordinario, pasqua della settimana, la parola di Dio ci invita a prendere
coscienza del suo desiderio di rinnovare l’alleanza con noi.
Il linguaggio, più velato nella
prima lettura e più esplicito nel vangelo, è quello delle nozze. Quella “magnifica corona” di cui parla il
profeta Isaia, accanto a quelle parole così dolci, proprie di un amore che
ridona la libertà e riconosce la bellezza: “nessuno
ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sari
chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la
sua delizia e la tua terra avrà uno sposo”.
Noi siamo la delizia del Signore,
a noi oggi viene chiesto di divenire sposa di Dio.
Oggi ci viene fatta una proposta
di matrimonio!
È solo nell’unione sponsale che
possiamo dare inizio a grandi segni. È solo alla festa di nozze con l’umanità
che Dio può iniziare a manifestarsi con la sua potenza portando vino abbondante
(più di 600 litri di vino buono) affinché l’umanità non smarrisca la sua gioia.
Viviamo in un mondo in cui la
tristezza, la noia e il non senso della vita ci stanno facendo morire dentro. Non
conosciamo più la serenità ma solo le gioie passeggere che lasciano l’amaro in
bocca; non siamo più in grado di divertirci ma solo di fare festa; non sappiamo
più riconoscere il valore di un istante perché tutto è dovuto. Dio oggi ci
invita a rinnovare le nostre vite, Dio oggi ci invita a riscoprire il vero
senso della vita nella gioia profonda dello stare insieme e di godere di ogni
istante delle nostre esistenze, riconoscendo il valore di ogni persona che ci
viene messa accanto e lodando Dio per il carisma che ogni individuo porta per
il bene della comunità.
Un matrimonio non è mai qualcosa
di personale, intimo ma è l’espressione comunitaria di qualcosa che è già stato
celebrato dai due protagonisti. Un uomo e una donna si promettono fedeltà prima
di esplicitarlo alla comunità ma il rito del matrimonio e la festa che ne
consegue rende ufficiale quella promessa intima.
Oggi Dio ci chiede di unirci alle
nozze con lui; è un momento personale che deve poi manifestarsi alla comunità.
La “manifestazione particolare delle
Spirito” che è data a ciascuno di noi, diviene pertanto il segno esplicito
della nostra adesione alla sua proposta. Se penso di essere cristiano e di
vivere la mia relazione personale con Dio senza mettere in comune il personale
dono carismatico che Dio ha infuso nel mio cuore … mi illudo e non potrò mai
godere delle gioie divine. Se quei servi non si fossero fidati della parola di
Maria e se, nonostante sapevano di attingere acqua, non avessero messo in gioco,
rischiando, il loro carisma di servitori … il segno della presenza di Dio in
mezzo all’umanità non poteva manifestarsi.
Oggi Dio ci sta chiedendo di
sposarlo, è in gioco la nostra vita ma è in gioco la salvezza dell’umanità.
Padre creatore, nella tua
grandezza hai fatto bene ogni cosa, ci hai creati per renderti visibile al
mondo, ci hai fatti a tua immagine perché potessimo trovare in te il compagno
ideale per la nostra realizzazione e per la crescita umana e spirituale di
tanti fratelli.
Gesù, figlio di Dio e fratello
dell’umanità, aiutaci ad abbandonarci nelle mani del Padre perché, mettendo a
sua disposizione i carismi che ci ha donato, possiamo contribuire alla tua
manifestazione gloriosa nel mondo.
Spirito Santo, Amore del Padre e
del Figlio, donaci di riconoscere i grandi carismi di tutti gli uomini che
incontriamo sul cammino della vita. Aiutaci a rispettarli e a collaborare per
riunirci tutti nella casa del Padre.
Amen.
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