Una Legge per essere Liberi
16 febbraio 2020
VI domenica del Tempo
Ordinario
Sir 15,16-21 ; Sal 118(119) ; 1Cor
2,6-10 ; Mt 5,17-37
In questa 6^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della
settimana, la Parola cerca di darci un insegnamento di civiltà.
Le attese dei conterranei di Gesù a riguardo del Messia
erano così alte che ci si era fatta l’idea che con il suo arrivo tutto avesse
dovuto cambiare.
Anche noi oggi spesso lo pensiamo: se arrivasse Gesù
ribalterebbe il mondo …
Invece non è stato così e non potrebbe essere così!
Tutto il buono che Dio poteva donare all’umanità è stato
donato nella creazione; nella storia l’uomo deve imparare a vederlo e ad
utilizzarlo al meglio.
Le leggi che regolano i comportamenti tra gli uomini sono le
leggi che ci garantiscono la libertà, ma non la garantiscono solo a me, la
garantiscono a tutti!
Noi spesso riteniamo che una legge sia data dal legislatore
per limitare la mia libertà … ma di fatto non è così!
I problemi nascono quando gli uomini decidono di fare ciò
che vogliono non rispettando più le leggi ma inseguendo il proprio piacere.
Gesù ci invita a guardare nel cuore della legge, di qualsiasi
legge ma soprattutto di quelle Leggi che Dio ci ha donato, per riuscire a
coglierne il significato più profondo … ecco allora che non serve un coltello
per pugnalare qualcuno, a volte bastano poche parole e una ferita profonda e
difficilmente rimarginabile compare nel nostro cuore.
Ognuno di noi ha uno spazio vitale che non coincide con
tutto il mondo ma ha dei limiti. Se io invado lo spazio di qualcun altro o
viceversa … per garantirci reciprocamente la libertà, è necessario rispettare
entrambi delle Leggi codificate. Chi non le rispetta, i cosiddetti furbetti,
non fanno altro che invadere con prepotenza lo spazio dell’altro. È un furto in
piena regola …
Sembra un discorso filosofico ma in realtà è molto pratico …
ci lamentiamo tutti perché le tasse aumentano … di fatto se pretendiamo dallo
stato dei servizi dobbiamo pagare le tasse ma se queste tasse non le pagano
tutti … mancano i soldi e quindi bisogna aumentarle …; a tutti noi fa piacere
avere un paese bello con degli spazio pubblici puliti e accessibili a chiunque,
ma se tutti non ce ne prendiamo cura … avremo la spazzatura per le strade, i
cartelli stradali piegati, i muri imbrattati …
La parola di Dio oggi ci sprona a guardare l’altro o le cose
non per ciò che possono darmi ma per ciò che sono, per ciò che possiamo essere
insieme. In altre parole, la liturgia oggi ci sprona ad accrescere il nostro
senso civico. È ora che il cristiano, nella società, esca dalla sua tana, dal
quel cenacolo nel quale si è rinchiuso per paura di fare la stessa fine di Gesù,
e cominci a praticare (non a predicare) la buona novella del Vangelo, il
Vangelo dell’Amore, del rispetto delle persone, delle cose, il Vangelo del
mettersi a disposizione dei più bisognosi che oggi potrebbero anche coincidere
(almeno alle nostre latitudini) con tutti coloro che hanno occhi solo per se stessi
e si comportano da furbetti (e tanti di questi sono in chiesa spesso e volentieri
…).
Signore Gesù aiuta noi, cristiani di questo nostro tempo, ad
essere testimoni credibili della tua Parola di vita. Aiutaci a rispettare la
Legge dell’Amore inscritta in ogni norma che i legislatori, guidati dalla tua
sapienza e non dalle loro voglie egoistiche, hanno posto sul nostro cammino.
Rendici cittadini modello, non perché più bravi ma perché
rispettosi dell’altro e delle cose che hai donato a tutti noi indistintamente.
Amen
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