L'Amore di un Dio ... Asino
5 luglio 2020
XIV domenica
del Tempo Ordinario
Zc 9,9-10 ; Sal 144(145) ; Rm
8,9.11-13 ; Mt 11,25-30
In questa 14 domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della
settimana, il Vangelo ci aiuta a fare un tuffo nell’intimità di Dio e le
letture che lo accompagnano ci suggeriscono la via per poterci entrare.
Nel tenero dialogo tra Gesù e il padre che il vangelo ci
presenta, stupisce come d’un tratto siamo coinvolti anche noi, uditori di
questa parola. Gesù è nel cuore della Trinità e d’un tratto: “Venite a me,
voi tutti …”; quasi che anche noi siamo lì con lui in quel cuore così
prezioso e illimitato.
E ci siamo in quel cuore, solo che facciamo fatica a percorrere
la strada che ci porta a questa consapevolezza.
Quale è questa strada?
Nella prima lettura ci viene presentato un po’ il desiderio
insito nel cuore di ogni uomo: il desiderio di un re che viene a liberare ogni
legame che ci opprime. Questo re non è un forte condottiero che guida un
esercito imbattibile ma “umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina”.
La nostra mente non può a questo punto che risalire al giorno in cui Gesù entra
in Gerusalemme osannato da tutta la folla. È come sempre il paradosso della
nostra fede: per essere liberati dal nemico è necessario applicare una forza
contraria alla sua violenza. Dunque, la guerra sarà eliminata grazie alla non
guerra, e la violenza alla non violenza. I pesi si alleggeriscono e le fatiche
divengono dolci quando li portiamo con amore e senza lamentele, proprio come fa
la bestia da soma nel suo lavoro, proprio come ha fatto Gesù lungo la via della
croce che è iniziata con il pensiero dell’incarnazione ed è terminata con il
ritorno nel Regno.
La via dunque, è Cristo stesso che abita in noi e che si
carica giornalmente le nostre fatiche per aiutarci a camminare verso Casa. Noi
però siamo chiamati a riconoscere questa presenza fondamentale per la nostra
sopravvivenza. Cristo in noi ci invita a vivere lasciandoci sospingere dallo
Spirito che ci ha plasmato e che ci da la vita; Cristo in noi ci suggerisce di
accogliere la carne con la quale viviamo nel mondo ma rendendoci conto che non
siamo fatti solo di carne ma siamo soprattutto fatti di Dio, dal suo pensiero,
dal suo soffio vitale, dalla sua presenza costante; Cristo in noi ci suggerisce
di fermarci davanti agli istinti che popolano la nostra mente e le nostre
viscere per prendere coscienza dell’azione che lo Spirito suscita al nostro
cuore in ogni momento della nostra vita.
Pertanto: aumenta la nostra fede Signore; aiutaci a riconoscere la tua presenza silenziosa e fedele in noi, nella nostra vita, nelle nostre vicende; aiutaci a lasciarci condurre nella storia dal tuo Spirito di vita portando con gioia i pesi e i dolori della carne, aiutaci a tenere fisso lo sguardo sulla tua presenza che ci accompagna e che alleggerisce il giogo che ci portiamo sulle spalle e i pesi che la vita ci fa incontrare. Amen
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