Gesù = Pane ?


12 Agosto 2012
XIX domenica T.O. - B
1Re 19,4-8 ; Sal 33(34) ; Ef 4,30-5,2 ; Gv 6,41-51
In questa 19 domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci mette sotto gli occhi due questioni molto scottanti anche oggi: da una parte la divinità di Gesù e dall’altra la ricerca di Dio da parte dell’uomo.
Anche ai tempi di Gesù non era semplice riconoscerlo come Dio. “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?”. Quante volte anche oggi la domanda “Ma Gesù è veramente Dio?” nasce sulla bocca di tanti uomini e donne, anche credenti praticanti!
Eppure gli uomini di 2000 anni fa continuano a cercarlo, e rincorrerlo, spesso e volentieri Gesù è costretto a scappare. Così come oggi uomini e donne di ogni età rincorrono gli eventi miracolistici e extrasensoriali. 
La storia è sempre la stessa, non cambia e anche i bisogni dell’uomo, in questa storia sempre uguale, sono sempre gli stessi, primo fra tutti il bisogno di Dio.
Ma cosa risponde Gesù a tutto questo? Gesù sembra stilare un programma di vita:
  • Non mormorate tra voi;
  • Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre;
  • Tutti saranno istruiti da Dio;
  • Chi ascolta il Padre viene a me.
Sono quattro punti che varrebbe la pena riflettere un poco insieme.
Gesù ci sta invitando anzitutto a rispettarci vicendevolmente, non sparlando gli uni degli altri e non lamentandoci inutilmente. Ma sopratutto la sua insistenza è sul fatto che è il Padre che attira a se. L’uomo con tutte le sue forze non potrebbe mai comprendere la realtà affascinate e misteriosa di Dio se non perché Dio stesso lo rende partecipe. Ecco perché è necessario essere istruiti da Dio, ascoltare la sua Parola di vita. Se penso a quante cose inutili noi uomini ci troviamo a compiere pur di scoprire un po’ delle grandi realtà di Dio e, una volta scoperte, il grido di gioia di chi pare abbia scoperto chissà quale novità ed invece si tratta di una delle tante regole che tengono in piedi l’universo da millenni! (Pensiamo per esempio al recente atterraggio su Marte ...)
Quando Gesù dice “Io sono il pane disceso dal cielo”, e lo dice a coloro che avevano appena visto il prodigio dei 5 pani e due pesci, è chiaro che fa scalpore. Ma anche a noi oggi fa scalpore. Anche noi oggi facciamo fatica a credere a questa cosa (e a quante altre). Eppure quel miracolo avviene in continuazione. Il miracolo cioè di quel pane che discende dal cielo. Se ci lasciamo istruire da Dio, se ci fidiamo di Lui, se abbiamo il coraggio di lasciarci trasportare per le vie irrazionali ma divine che Lui ci propone, allora anche la questione del “pane disceso dal cielo” ci sembrerà veramente la cosa più necessaria, la cosa senza la quale non possiamo vivere.
Gesù è questo pane, Gesù è il pane della vita! 
Resto sempre addolorato nel vedere come molti credenti oggi, per i più svariati motivi, non si accostano alla mensa di questo pane. La questione certo è molto più grande di ciò che in questo poco tempo possiamo affrontare ma ... la vita piena di gioia e di grazie che tutti noi stiamo cercando, la possiamo trovare proprio in quel piccolo pezzo di pane che ha una forza immensa perché E’ il corpo reale di Gesù vivo.

Quanto è difficile Gesù riconoscerti in quel piccolo pezzo di pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Eppure, quando si riesce a trovare il coraggio di abbandonasi ad esso, non c’è più nulla che lo può sostituire! è il cibo dell’anima, è la ricarica energetica di tutto il corpo, è ciò che da sempre abbiamo sperato di trovare per superare le nostre necessità. Senza quel piccolo pezzo di pane Gesù non potremo essere tuoi tabernacoli. 
Donaci la forza ed il coraggio di rompere tutto ciò che la ragione ci impedisce di credere, donaci occhi puri per guardare oltre quel muro fatto di logica puramente umana. 
Amen

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