Uniti per credere!


7 aprile 2013 
2 domenica di Pasqua
della Divina misericordia
At 5,12-16 ; Sal 117(118) ; Ap 1,9-11°.12-13.17-19 ; Gv 20,19-31
In questa 2 domenica di Pasqua ci sentiamo tutti molto vicino al grande Tommaso!
Dalla Parola di oggi abbiamo veramente molto da imparare. Oggi viviamo in una società che tende a farci vivere nella solitudine; sempre con più difficoltà riusciamo ad avere amici non virtuali con cui trascorrere il tempo, sempre con più facilità ci rifugiamo dietro agli schermi dei computer illudendoci di vivere insieme a tutti gli altri. Le chiamano comunità virtuali! Cosa ci sarà mai di comunità in tutto ciò?
Ma senza andare così lontano, dove è la comunità cristiana oggi? Negli atti degli apostoli si dice che la prima comunità cristiana compiva prodigi, si dice che il loro numero aumentava in continuazione e che erano esaltati dal popolo; nella nostra comunità cristiana … non so, mi pare che in gran pochi compiono prodigi (se anche avessimo un po’ più di fede!), e poi se siamo sinceri i nostri numeri continuano a calare (è vero che i numeri non dicono molto ma sono un indice di qualcosa!) e per finire mi pare che non passi giorno dove tra calunnie e cattiverie sui giornali e sulla bocca degli stessi cristiani … 
Ma cosa sta succedendo? Perché la nostra fede è così poca? Perché facciamo fatica a fidarci anche solo un poco di più di Dio?
Il problema non è che noi purtroppo non abbiamo visto, io sono convinto che il problema reale è che noi non facciamo comunità tra noi e con Dio!
Tommaso non ha creduto fino a quando non si trovava insieme con gli altri. E se abbiamo fatto attenzione, non ha dovuto mettere il dito nel segno dei chiodi e la mano nel costato di Gesù per credere. Tommaso era con gli altri e questo gli ha permesso di fare quella bellissima professione di fede “mio Signore e mio Dio!
Anche noi oggi siamo invitati a stare insieme, tra noi anzitutto ma senza dimenticare che il nostro stare insieme è un trovarci nel nome del Risorto.
E qui potremmo chiederci: perché credere ciecamente in tutto questo? Potrei anche sentirmi rispondere da qualche zelante: “E perché no?” Effettivamente se abbiamo pochi motivi per credere non ne abbiamo per dubitare. La storia di Gesù, della sua Chiesa e quindi dei santi (conosciuti o meno) che ci hanno vissuto dentro, mostra, a mio parere, solo ottimi motivi per cui abbandonarsi nelle sue mani. Primo fra tutti mi pare proprio la sua immensa misericordia. Noi oggi stiamo festeggiando la giornata della Divina Misericordia, proviamo a ricordare quante volte Dio ha deciso di azzerare i nostri conti con Lui, quante volte avrei dovuto pagare salato per le mie azioni ed invece … Il Signore desidera solo una cosa: salvare l’uomo che vive nel peccato. E questo lo realizza nel modo più crudele possibile: la sua morte di croce causata dalla libertà assoluta che ci ha lasciato. 

Signore Gesù, nel tuo grande Amore ci hai salvati, nel tuo grande Amore ci vuoi di nuovo raccogliere attorno a te, in casa tua, tra i tuoi. La tua Misericordia senza limiti sia per me stimolo continuo nell’abbandonarmi fiduciosamente nelle tue braccia. La tua Misericordia sia per me un insegnamento prezioso nel mio modo di pormi ai fratelli. La tua Misericordia ci aiuti a vivere sempre più come Comunità di fratelli che stanno bene insieme e che vedono solo in Te l’unico motivo della loro unione.
Amen

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