Impotenza di Dio?


28 luglio 2013
XVII Domenica T.O. – C
Gen 18,20-32 ; Sal 137(138) ; Col 2,12-14 ; Lc 11,1-13
In questa 17^ domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci stupisce mettendoci sotto gli occhi l’impotenza di Dio. Sì, cari amici, avete sentito bene. Noi sappiamo dal catechismo che Dio è onnipotente, onnipresente e onnisciente, ed è vero, ma ha in piccolo tallone d’Achille se così lo possiamo chiamare: la misericordia.
Spesso e volentieri, di fronte a situazioni difficili, ci chiediamo cosa possiamo fare. La risposta è tutta contenuta nella Parola di oggi.
Pensate se Abramo, difronte al peccato della maggior parte degli abitanti di Sodoma e Gomorra, avesse detto: “Io cosa ci posso fare?”. Oppure, come spesso facciamo noi: “È un problema loro se vivono così, io non centro!” Certamente, stando al racconto, Dio avrebbe sterminato tutta la città, compresi quei dieci giusti che l’abitavano.
Dio è “onni” tutto quello che vogliamo, ma difronte alla preghiera insistente dell’uomo non può rispondere picche.
È ciò che abbiamo sentito anche nel Vangelo.
Gesù ci insegna un’unica preghiera. Di fatto non è neppure una preghiera ma un modo di porsi difronte al Padre. In una relazione diretta, schietta, serena.
Proviamo a chiederci come ci rapportiamo a Dio? Crediamo veramente che Lui ci sta ascoltando? Ciò che diciamo nella preghiera, le parole che troppo abbondantemente escono dalla nostra bocca, sono reale espressione della nostra vita?
Ed ancora: ciò che noi chiediamo, lo vogliamo veramente o è espressione di un sentimento passeggero?
“chiedete, cercate, bussate” sono le parole che con un crescendo cercano di spronarci a fare qualcosa, per noi stessi ma soprattutto per gli altri, per quei fratelli deboli che ci passano accanto, per i fratelli che ci hanno preceduto, e per quelli che arriveranno nella storia dopo di noi.
“Ma io cosa ci posso fare io?”
È vero, magari le hai provate tutte, oppure non hai le possibilità per intervenire direttamente a risolvere una situazione. Ma con la tua vita dimostri a chi non ha più speranza che si può vivere ricolmi di speranza? Con la tua vita dimostri ha chi non ha fede che con un briciolo di fede la vita è più bella? Con la tua vita dimostri ha chi non trova un senso per vivere che in Cristo possiamo trovare la motivazione più grande per superare ogni genere di ostacolo?
La fede non è cosa di preti, è cosa di Figli!
La fede non è per pochi prescelti, è per tutti!
La fede non è uscire dal mondo, è vivere il mondo!

Signore Gesù, oggi ci insegni l’importanza di un rapporto sereno di figliolanza con te. Non sempre è semplice, anzi, quando si vede ciò che succede nel mondo si perde ogni motivo per credere. Eppure la preghiera fatta con perseveranza e fede ha salvato l’uomo di ogni tempo. Padre nostro, aiutaci a tenere lo sguardo fisso su tuo figlio Gesù, perché anche noi come lui possiamo ascoltare, vedere e agire come vorremo che tu agissi.
Santo Spirito, donaci la forza di riconoscerci strumenti nelle mani del Padre. Ogni nostra azione sia conseguenza della tua volontà.
Padre nostro, la tua onnipotenza diviene reale soltanto se ognuno di noi si dà da fare per portare la tua parola, il tuo sguardo e le tue mani nel mondo.
Amen

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