Darsi tutti per tutti.
26 luglio 2015
XVII domenica TO
2Re
4,42-44 ; Sal 144(145) ; Ef 4,1-6 ; Gv 6,1-15
In
questa 17 domenica del tempo ordinario. Pasqua della settimana, Gesù ci mostra
il volto della compassione.
Quella
gente che lo segue per i più svariati motivi, qualcuno per cercare la
guarigione, qualcuno per ascoltare una parola di speranza, qualcuno per
curiosità, tutti hanno bisogno di mangiare, per tutti il segno dei pani. Gesù
non sceglie i più meritevoli, anche se lo potrebbe fare, Lui da a tutti ciò di
cui hanno bisogno! Quanti di questi saranno sotto la croce a piangerlo? Quanti
saranno in tribunale a condannarlo?
A
Gesù non interessa, Lui vede il loro bisogno e lancia il suo insegnamento.
Invita un bambino a essere l’esempio perché tutti possano comprendere. A questo
ragazzo viene chiesto di sacrificare il suo pranzo, ciò che la mamma aveva
messo nello zaino, per tutti. È lo stesso gesto che farà Gesù nell’ultima cena:
condividere il suo pane che diviene il suo corpo. Anche a questo ragazzo viene
chiesto di condividere il suo pane e con esso tutto se stesso.
Il
risultato è sorprendente: non solo tutti si saziano ma ne avanzano anche 12
canestri, uno per ogni tribù d’Israele, ne avanza per tutto il popolo di Dio.
Nella nostra eucarestia stiamo mangiando ancora quel pane che si dona con amore
all’altro che è nel bisogno.
Quanto
siamo disposti a dare di noi stessi? Quanto nascondiamo di ciò che abbiamo pur
di non darlo agli altri? Oggi non si parla del superfluo badate bene, si parla
del necessario!
Quanta
gente sbarca sulle nostre coste e quanta gente chiede ospitalità a questo
popolo cristiano che abita in Italia, come reagiamo a tutto questo?
“Apri
la tua mano Signore e sazia ogni vivente”, abbiamo ripetuto nel salmo
responsoriale. Noi siamo la mano di Dio, quanto siamo disposti ad aprirci?
Ma
non siamo capaci neppure di accoglierci tra vicini di casa e tra parenti, come
potremmo accogliere uno sconosciuto? Eppure nella seconda lettura Paolo è molto
chiaro: “comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con
ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo
a cuore di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace”.
Signore
Gesù aiutaci ad essere sempre più disponibile verso ogni fratello che bussa
alla nostra porta, rendimi capace di condividere ciò che possiedo come fece quel
ragazzo che offri i suoi 5 pani e 2 pesci.
Spirito
santo, inonda il mio cuore di amore perché possa cogliere i bisogni di chi mi
sta attorno e la mia vita sia spesa in una completa opera di pace per portare
nel mondo quell’unità che tu creasti all’alba dei tempi.
Amen
Commenti
Posta un commento