Fra voi però non sia così!

18 ottobre 2015 
XXIX domenica TO – B
Is 53,10-11 ; Sal 32(33) ; Eb 4,14-16 ; Mc 10,35-45
In questa 29 domenica del tempo ordinario, pasqua della settimana, la parola di Dio ci aiuta a riflettere sul un problema molto diffuso oggi: la smania di potere.
Diciamocelo tranquillamente: oggi la maggior parte degli uomini, e magari anche qualcuno di noi mira alla carriera, a conquistare i posti più in vista per essere osannati e ricordati nel futuro. È ciò che più ci da fastidio dei nostri politici o di coloro che occupano i primi posti nelle grandi aziende. Ma facciamo bene attenzione che non è un problema solo politico, l’arrivismo lo si trova in qualsiasi posto, nella chiesa, nelle nostre parrocchie, nelle piccole società sportive, nelle associazioni … 
Questa malattia ha colpito anche i nostri apostoli, avevano le mani in pasta, le conoscenze giuste, cosa costava chiedere di sedere alla sua destra! 
Ma vorrei fare un piccolo passo indietro: prima che Giacomo e Giovanni si avvicinassero a Gesù, cosa accadde? Andiamo indietro di un paio di versetti e sentiamo Gesù che dice: “«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà». Si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni …” Ma a cosa stanno pensando questi due? Alle farfalle che volano in cielo? Gesù ha appena fatto l’annuncio della sua passione e morte e loro a cosa pensano? Alla carriera? Un po’ come quando discutevano chi tra loro era il primo, il migliore! Gesù risponde loro, sì ma con una risposta inaspettata: così come aveva predetto il suo martirio, predice anche il loro! 
Portiamo ora l’attenzione sugli altri dieci. Questi sono indignati. Beh è la nostra stessa reazione. In realtà la reazione di questi dieci dice che anche loro hanno le stesse pretese. Dobbiamo stare attenti quando esprimiamo giudizi di sdegno nei confronti di qualcuno, in fondo ciò che muove queste reazioni è la gelosia: perché loro possono avere tutto quello che vogliono e io no? 
È a questo punto che Gesù ci riporta con i piedi per terra e come consueto ribalta le situazioni. 
Il mondo va avanti così: c’è gente ambiziosa che riesce a imporsi, a occupare i posti di comando ed esercita il potere sugli altri. (Sembra la descrizione della nostra società!) “Fra voi però non sia così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà il vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”. Di nuovo il tema dell’umiltà e dell’essere servi inutili, non perché non serviamo a nulla, ma perché abbiamo fatto il nostro dovere! 
Abbiamo detto che questo brano inizia con l’annuncio della Sua passione e … guadate come termina: “Anche il figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. 
Lui annuncia questa verità scomoda con la sua stessa vita. Lui stesso è a servizio dell’uomo fino a donare la sua esistenza per la redenzione di ogni singolo uomo. E noi cosa facciamo? Ci associamo ai dodici prima della Pasqua che non hanno capito nulla e che mirano ai primi posti o ci associamo agli undici dopo la Pasqua che finalmente hanno scoperto il significato delle Parole e dei gesti del Maestro? 
Noi siamo seguaci post Pasquali, la nostra vita dovrebbe essere un esempio di umiltà e di nascondimento, di sacrificio e di speranza. Cosa trasmettiamo ai nostri ragazzi? Io sono pessimista ma sono convinto che nella Chiesa oggi si respiri tutt’altro che umiltà e nascondimento, sacrificio e speranza. 
Signore Gesù aiutami ad essere nel mondo un tuo umile strumento per testimoniare agli uomini la grandezza del tuo operato e la meraviglia sempre nuova che porti nelle nostre esistenze. 
Ognuno di noi che compone la Chiesa sia una piccola fiaccola che illumina la speranza di tanti uomini e donne che hanno smesso di credere nel loro futuro.
Il sacrificio di tanti uomini e donne che ogni giorno si unisce al tuo sacrificio sulla croce sia la forza affinché una nuova umanità possa risorgere dalle ceneri della violenza per consegnare ai propri figli un nuovo mondo ricolmo di pace, bontà e fratellanza.

Amen.

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