Siamo realmente figli di Dio!
1 novembre 2015
solennità di Tutti i santi
Ap
7,2-4.9-14 ; Sal 23(24) ; 1Gv 3,1-3 ; Mt 5,1-12a
In questo giorno non ci raduniamo
numerosi in chiesa per festeggiare solennemente tutti i nostri santi, quelli
che più amiamo e portiamo nel cuore ma anche quelli di cui non conosciamo il
nome ma sappiamo essere in paradiso.
Puntare lo sguardo su questa “moltitudine
immensa”, per usare le parole stesse dell’Apocalisse, di uomini e donne che ci
hanno preceduto e che ora vivono nella pace eterna, significa porre l’attenzione
sul nostro futuro e sul desiderio di raggiungerlo.
Mi chiedo: quale desiderio abbiamo
noi oggi di raggiungere il paradiso? Nei Vangeli ritroviamo spesso la domanda: “Cosa
devo fare per ottenere la vita eterna?” o domande simili. Noi ci interessiamo
di questo?
Quale speranza muove dentro di
noi guardando il nostro futuro?
Quale certezza abbiamo della
nostra condizione di uomini, figli di Dio, coeredi di Cristo?
La seconda lettura ci offre
parole ricche di positività, cariche di un entusiasmo che non ha eguali: “vedete
quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo
siamo realmente!”
Questa convinzione è la speranza
che muove dentro di noi il desiderio di entrare nel Regno del Padre. Quando nel
Padre nostro chiediamo “venga il tuo Regno” cosa cosa altro chiediamo se non
questo?
I santi che oggi noi festeggiamo
solennemente, ci indicano l’unica via per entrare nel Regno dei cieli:
riconoscerci figli di Dio. Se avete notato non ho detto diventare figli di Dio
ma riconoscerci, perché noi fin d’ora siamo figli di Dio; la questione è quanto
ne siamo consapevoli e quanto desideriamo esserlo. A volte ho come l’impressione
che facciamo un po’ come il figlio prodigo della parabola che riconosce la sua
figliolanza per ricevere la sua parte di eredità prima che il padre muoia per
poi sperperarla nel mondo come un dissoluto.
Il primo insegnamento che i santi
ci consegnano oggi è proprio questo: aumentare in noi la certezza di essere
figlio di Dio per alimentare la speranza di essere un giorno simili a Lui
perché lo potremo vedere così come egli è. Loro sono l’esempio che per ogni
uomo tutto ciò è possibile.
Avere la certezza di essere figli
di Dio significa anche camminare per le sue vie. Il Vangelo ci mostra queste
vie che a noi stanno un po’ strette, sono vie che vanno in senso opposto al
cammino dell’umanità, sono vie che portano ad annientare se stessi per mettere
al centro Dio e l’altro in cui Dio si manifesta. È solo stando alla scuola
della Parola che i santi hanno potuto arrivare alla meta della casa del Padre,
è solo camminando per i sentieri tortuosi dell’altruismo che hanno scoperto la
cosa più grande di tutte: “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli” non sarà ma è. I cieli, quelli che speriamo di trovare un
giorno, sono già qui su questa terra, li scopriamo ogni giorno nel volto dell’altro
che cammina con me, li scopriamo ogni giorno nell’amore donato e ricevuto
gratuitamente, li scopriamo ogni giorno nell’alzare il nostro sguardo egoistico
per appoggiarlo negli occhi di chiunque ci passa accanto.
Signore Gesù aiutami ad
allontanare il mio sguardo dai miei bisogni e a porlo semplicemente negli occhi
dell’altro.
Signore Gesù la strada che mi
chiedi di percorrere è scomoda e in certi momenti pare proprio impossibile da
percorrere, l’intercessione e l’esempio dei numerosi santi che mi hanno
preceduto nel cammino sia per me stimolo sempre nuovo per non mollare il passo
e tenere lo sguardo indurito verso la meta che mi attende.
Signore Gesù, figlio del Dio
altissimo, aumenta in me la certezza di essere figlio di Dio e di poter
raggiungere un giorno la sua completa somiglianza e godere così della visione
beatifica del Suo volto santo.
Amen
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