Battesimo da vivere
8
aprile 2018
II
domenica di Pasqua
At
4,32-35 ; Sal 117(118) ; 1Gv 5,1-6 ; Gv 20,19-31
In
questa seconda domenica di Pasqua, la liturgia ci mostra i frutti del
battesimo. La veglia pasquale infatti è la veglia battesimale per
eccellenza; nei primi secoli era l'unico giorno in tutto l'anno in
cui coloro che volevano aderire alla fede nel Cristo Risorto venivano
battezzati e, rivestiti dell'abito bianco (alba), testimoniavano per
otto giorni la loro conversione nella vita quotidiana. Quella di oggi
viene chiamata “domenica in albis” proprio a ricordo di questo
abito che i neofiti portavano durante tutta la settimana.
Proviamo
dunque a chiederci cosa significa diventare cristiani?
Oggi
siamo purtroppo abituati a battezzare i bambini e quindi non è più
evidente la scelta di un cambiamento di vita. Ciò non significa che
dobbiamo attendere che i bambini crescano per battezzarli. Il
battesimo infatti è anzitutto un dono, un dono di Dio all'uomo ma
anche, soprattutto oggi, un dono dei genitori al proprio figlio.
Certo è necessario che questo dono sia compreso nella sua grandezza,
è necessario che questo dono trovi un terreno fertile nel quale
attecchire. Per un adulto questo terreno è il suo desiderio di
appartenere a Cristo, per un infante questo terreno devono essere per
forza i genitori e i padrini. Se questo terreno è arido, vedremo
cosa significa tra un attimo, il seme resta … congelato (possiamo
dire così?) in attesa di tempi migliori!
Dicevamo
che il battesimo è una scelta. È scegliere di vivere nel mondo come
non appartenenti a questo mondo ma proiettati verso la vita eterna. È
fare la scelta di non vivere isolati ma in comunione con i fratelli.
È fare la scelta di riconoscere che solo nella condivisione dei beni
possiamo vivere tutti dignitosamente dimenticando per sempre la
povertà.
Possiamo
credere in Dio e non far parte della sua Chiesa? Tanti oggi prendono
questa strada, purtroppo scandalizzati da chi tenta di vivere nella
Chiesa! L'esperienza di Tommaso narrataci da Giovanni ci dice che
pregare Dio senza incontrare i fratelli ci porta magari ad incontrare
Lui ma a non incontrare il Risorto. Dio è comprensibile a tutti gli
uomini, da lui siamo creati e il suo seme è in ognuno di noi, ma
riconoscere Dio nel crocefisso Risorto … è più difficile. Il
battesimo mi inserisce in una comunità, che è la Chiesa, composta
da tanti uomini peccatori come me, e che come me tentano di camminare
sulla via del Calvario. Già, perché la strada che abbiamo iniziato
col battesimo, passa necessariamente attraverso la morte (immersione
nell'acqua) per farci risorgere a nuova vita (unzione crismale con la
quale diveniamo, ad immagine di Cristo, re sacerdoti e profeti).
Tommaso
dubita perché è assente. La nostra vita di fede è faticosa perché
siamo assenti: dalla celebrazione domenicale, dalla preghiera
quotidiana, dalla carità fraterna.
Vivere
gli impegni del battesimo non è cosa semplice, servono Carità,
gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza,
dominio di sé. Guarda caso si tratta dei frutti dello Spirito Santo,
quello Spirito che Gesù Risorto dona ai suoi riuniti in preghiera
nel primo e nell'ottavo giorno cioè nella domenica. Quello Spirito
santo che ci viene donato abbondantemente già nel giorno del nostro
battesimo. Quello Spirito Santo che sgorga copioso dall'alto della
croce.
Vivere
il battesimo ci aiuta dunque a camminare a testa alta su tutte le
strade che la vita ci pone davanti, quelle della gioia e quelle della
sofferenza perché il Risorto è il crocefisso, dunque colui che
cammina accanto a noi sulla via Lucis è lo stesso che cammina
accanto a noi sulla via Crucis.
Signore
Gesù, tu sei il Crocefisso Risorto, tu solo puoi comprendere le
nostre sofferenze e le nostre gioie, insegnaci a camminare accanto a
te per le vie di questo mondo per arrivare con te e attraverso te
nell'unico mondo che non avrà mai fine.
Spirito
Santo, dono prezioso che dall'alto della croce sei disceso nei nostri
cuori, scaldaci, rafforzaci, facci sentire la tua dolce presenza
perché il nostro cuore possa riempirsi di Gioia e la nostra gioa sia
contagiosa.
Padre
buono, che nel battesimo ci aiuti a riconoscerci figli nel Figlio,
donaci il coraggio di guardarci gli uni gli altri e di riconoscerci
fratelli amati da te, unico nostro Padre.
Amen.
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