Ri_centrare lo sguardo per riconoscere l'Amore


22 aprile 2018
IV domenica di Pasqua – B
At 4,8-12 ; Sal 117 (118) ; 1Gv 3,1-2 ; Gv 10,11-18
In questa quarta domenica del tempo pasquale la Parola ci invita a ricentrare lo sguardo sull'unico pastore che bisogna seguire.
In questi cinquanta giorni che ci separano dalla Pentecoste, sappiamo dai vangeli che i discepoli di Gesù sono sperduti, impauriti per certi versi terrorizzati pensando al loro futuro; cosa ne sarà di loro? Il loro Maestro non c'è più, certo, ogni ottavo giorno si fa vivo, si mostra, parla con loro, mangia con loro, ma … poi? Cosa fare? Come portare avanti quest'opera iniziata con Lui? Come assolvere al mandato di portare il suo annuncio a tutte le genti? Chi ci crederà? La loro sensazione è proprio quella di essere un gregge abbandonato. Pecore disperse in balia di mercenari e bestie pericolose.
Anche oggi nella Chiesa rischiamo di provare questi sentimenti. Ogni volta che un prete non risponde alle nostre esigenze, soprattutto se mosse dalla sofferenza; ogni volta che un prete da scandalo; ogni volta che un prete viene spostato da una parrocchia ad un altra; ogni volta che un prete abbandona la sua parrocchia …
“Non vi lascerò orfani: verrò da voi” (Gv 14,18) dice Gesù ai suoi amici nel discorso di addio. Colui che non vediamo più è colui che è legato alla terra ma Colui che ha vinto la morte e non vive legato allo spazio (come lo intendiamo noi uomini), c'è sempre. Questo è il motivo per cui dobbiamo ricentrare lo sguardo sull'unico Pastore. I preti che camminano con noi un tratto della nostra vita fanno parte del gregge come tutti gli altri, magari sono coloro che tentano di guidare al meglio le pecore più giovani (presbitero significa proprio anziano) ma restano sempre parte del gregge. L'unico Pastore è il Cristo, Lui certamente non ci abbandona mai perché ci conosce uno ad uno ed è disposto a sacrificare la propria vita pur di tenere in salvo, non tutte le sue pecore ma ciascuna della sue pecore.
Ricentrare lo sguardo su di Lui ci aiuta a fare il salto di qualità che gli apostoli sono riusciti a fare nel giorno di Pentecoste. Si sono finalmente tirati indietro le maniche e hanno spalancato le finestre del cenacolo per dire a tutti, ma proprio tutti, il grande mistero d'Amore che finalmente hanno avuto il coraggio di riconoscere contemplando il Risorto Crocifisso e ascoltando la sua Parola di salvezza.

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