FEDE: una medaglia a due facce.


23 settembre 2018
XXV domenica TO – B
Sap 2,12.17-20 ; Sal 53(54) ; Gc 3,16-4,3 ; Mc 9,30-37
In questa 25 domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci invita a mantenere lo sguardo su tutto l’insegnamento di Gesù e non solo su una parte.
Il Vangelo ci propone il secondo annuncio della passione e quindi l’ennesima figuraccia degli apostoli. Eppure se ci pensiamo bene anche noi avremmo potuto reagire come loro. Di fronte ad una notizia che non ci piace infatti è facile perdersi per vie più semplici. Non affrontare il problema ma girargli attorno cercando di non vederlo.
Partecipiamo alla messa e la chiamiamo festa perché questo è ma non ci piace ricordare che è pure il memoriale della passione e della morte del Signore Gesù.
Celebriamo il sacramento della riconciliazione chiamandolo “festa del perdono” e ci dimentichiamo che dobbiamo anzitutto sentire il dolore per il peccato commesso.
Possiamo anche pensare alle lamentele che molto frequentemente facciamo ai nostri ragazzi senza voler riconoscere che loro sono solo il frutto di un problema che li ha preceduti.
Certo, i discepoli sentono il discorso di Gesù sulla sua passione, morte e risurrezione ma non capendo le parole del Maestro preferiscono intrattenersi su discorsi più interessanti.
Gesù invece ci propone l’atteggiamento dei bambini i quali sono molto spesso spinti dalla curiosità più che dalla paura. Il bambino cerca sempre di comprendere ciò che non capisce, ha la mente libera da ogni pregiudizio e aperta ad accogliere ogni spiegazione.
L’uomo invece di fronte a qualcosa che può provocare del dolore si chiude e la sua mente si distrae e con molta facilità perde un pezzo del discorso. L’annuncio della passione abbiamo detto … ma in realtà è l’annuncio della Pasqua, infatti Gesù profetizza anche la sua risurrezione ma … siccome per i discepoli il pensiero del maestro maltrattato e ucciso è troppo difficile … lo stesso avviene ai discepoli di Emmaus, nella loro professione parlano “di come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso”. Ancora una volta l’uomo si dimentica che Gesù poi risorge!
Anche noi con troppa facilità ci dimentichiamo dei pezzi, soprattutto a riguardo delle questioni di fede.
Allo stesso modo ci ricordiamo che gli altri devono amarci ma con fatica ci ricordiamo di amarli come noi vogliamo essere amati da loro. Ci ricordiamo la bella notizia della risurrezione ma ci dimentichiamo che l’unica via che conduce ad essa passa attraverso la croce. Ci ricordiamo che Dio è misericordioso ma ci dimentichiamo che abbiamo il dovere di accogliere la sua misericordia riconoscendoci bisognosi di Lui.
Insomma, come ogni cosa anche la fede è una faccia a due medaglie, c’è un lato piacevole ma c’è anche un lato faticoso.
È la bellezza della vita! È come arrivare a duemila metri e godersi il paesaggio dopo qualche ora di camminata. È una cosa meravigliosa … se ti trovi a guardare lo stesso paesaggio senza aver fatto fatica non è certamente così bello, non te lo sei conquistato!
Signore Gesù aiutami a non aver timore delle fatiche che la tua bella notizia contiene, aiutami a vivere serenamente ogni fatica per poter godere poi pienamente delle gioie conquistate.
Spirito Santo alimenta in me il desiderio di scoprire sempre più i “perché” di tutte le tue proposte, fa che non abbandoni la ricerca alla prima fatica ma, come i bambini, il desiderio di scoperta possa superare le fatiche della ricerca.
Amen.

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