Ingiustizia sociale


29 settembre 2019
XXVI domenica TO – C
Am 6,1a.4-7 – Sal 145(146) – 1Tm 6,11-16 – Lc 16,19-31
Le letture di questa 26^ domenica del Tempo ordinario, Pasqua della settimana, mettono al centro della nostra riflessione un tema di grande attualità: l’ingiustizia sociale.
Ci lasciano sempre l’amaro in bocca le immagini dello sfruttamento delle donne, dei bambini, un po’ meno quelle degli uomini; ci stringono il cuore le storie di coloro che riescono a sfuggire da situazioni di miseria in cui sono caduti a causa della sottomissione di aguzzini dal cuore spietato … è la storia dell’umanità che vive nell’egoismo.
Il fatto che si tratta della storia di tutti i tempi non deve però lasciarci il cuore in pace.
Io penso che le immagini e le storie a cui ho fatto riferimento prima, oggi non colpiscono più il cuore come qualche decennio fa. Qualche hanno fa feci vedere a dei ragazzi un documentario su quanto avveniva all’interno dei campi di concentramento; spiegai ai ragazzi che tutto ciò che avrebbero visto non era un film ma era quanto i soldati tedeschi riprendevano come testimonianza dei fatti da presentare ai loro superiori. Vi assicuro che le scene erano raccapriccianti e io ero pronto da un momento all’altro a spegnere il video per discutere con i ragazzi quanto visto … la scena più impressionante che vidi in quell’aula scolastica però non la vedevo sullo schermo bensì dietro i banchi di scuola. I nostri ragazzi non distinguevano la realtà dei fatti del documentario con le scene di horror che normalmente la nostra televisione trasmette ad ogni ora … Questo fatto è di una pericolosità immensa!
Se infatti i nostri cuori non riescono a provare dolore di fronte a scene di ingiustizia sociale … come potremmo risolvere le questioni umanitarie che dilagano giorno dopo giorno sul nostro pianeta anche fuori dalle nostre porte di casa?
Nella storia in tanti hanno tentato di sanare queste questioni: chiudendo gli occhi; facendo in modo che non arrivino sotto le nostre finestre; inventando falsità storiche … anche investendo capitale ed energie per stroncare con le guerre le situazioni più pericolose. Ma la storia insegna … così non si risolve nulla!
Questi tentativi di soluzione non sono altro che puntare lo sguardo solo ed esclusivamente sul proprio bene, sono azioni esclusivamente egoistiche che necessariamente vanno ad affossare qualcuno altro.
Il Vangelo di oggi ci propone un altro modo per tentare di risolvere le situazioni: ascoltare la Parola.
Nel testo sacro c’è già tutto quanto potrebbe accadere anche ai nostri giorni, un esempio lo stiamo proprio facendo in questo momento. Ascoltare la Parola ci aiuta a guardare il mondo con occhi diversi ma soprattutto ad usare il cuore aprendolo verso l’altro e non richiudendolo su sé stesso!
Anche oggi qualcuno attende, come chiede il ricco epulone, che un segno cada dal cielo ma … di segni ce ne sono già a bizzeffe ma … se non hanno ascoltato il Risorto … a cosa vuoi che credano?
C’è poi un altro aspetto interessante nel Vangelo: l’evangelista ci presenta il nome di quel povero che è salito al cielo ma non sappiamo come si chiama il ricco mangione che va all’inferno! Al contrario noi ricordiamo i nomi delle celebrità che si riempiono la vita di ricchezze e che a scapito di tanti vivono di festini e sfruttano lacchè pur di sanare i propri istinti ma … è difficile che conosciamo il nome di chi chiede l’elemosina al semaforo o di chi dorme in stazione o sotto un ponte …
Signore Gesù aiutaci a fare in modo che il nostro cuore non si chiuda su sé stesso ma possa sempre di più aprirsi verso coloro che, in qualsiasi modo, possiamo sostenere e non affossare con le nostre azioni.
Fa che i nostri nomi siano scritti nei cieli e non sulle lapidi delle strade. Aiutaci ad innamorarci sempre più della tua Parola di vita perché solo lì possiamo trovare i segreti per una vita migliore per noi stessi e per il mondo intero.
Amen

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