Quanta è la mia poca fede?
6 ottobre 2019
XXVII domenica TO – C
Ab
1,2-3;2,2-4 ; Sal 94(95) ; 2Tm 1,6-8.13-14 ; Lc 17,5-10
In questa 27^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la
Parola ci aiuta a riflettere sulla fede.
Quanto è grande la nostra fede? Quanto è forte la nostra fede? Quanto
cammino dobbiamo ancora fare? Oppure ci sentiamo già arrivati?
È interessante la domanda degli apostoli: “Accresci in noi la fede!”
È una domanda che nasce subito dopo l’invito di Gesù a perdonare
sempre il fratello che commette una colpa contro di te, anche se fosse sette
volte a giorno …
È interessante!
Noi su cosa misuriamo la nostra fede? Pensiamo di avere fede perché
diciamo le preghiere del mattino e della sera; pensiamo di avere fede perché
andiamo a messa la domenica; ma quando pensiamo di avere fede perché perdoniamo
ogni giorno colui o coloro che commettono ingiustizie contro di noi?
“Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a
questo gelso: «Sradicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe”.
Già, quanto è piccola la nostra fede?
Ascoltando queste parole penso sempre ad un aneddoto della mia vita
che mi ha messo in crisi: mi trovavo ad un campo scuola in Trentino con i ragazzi
e quell’anno la casa era infestata dalle formiche, ogni sera prima di andare a
letto pulivamo il pavimento del salone e la mattina … scendendo le scale
trovavamo il pavimento di piastrelle bianche tutto a chiazze nere; tutte
formiche che passeggiavano tranquillamente … passa un giorno, passano due
giorni … e la suora che ci accompagnava mi si avvicina e mi dice: don Fabio
perché non dà una benedizione a queste formiche e le invita ad andare nel
bosco? (effettivamente nella nostra parrocchia un tempo c’era un prete che veniva
spesso chiamato per queste cose …) Io fui preso dal panico … e se poi non
funziona? Ma la verità era … io non ci credo! Risposi alla suora che la mia
fede non era così grande da poter fare quello che mi chiedeva! Ed oggi non sono
certo migliorato più di tanto!
La questione non è liberarci dagli insetti ma … quanto è grande la
nostra fede? Quanta umiltà abbiamo per saperci mettere nelle mani di Dio gratuitamente?
Abbandonarci spensieratamente a quanto lui ci chiede?
“Siamo servi inutili” … già, inutili non perché non serviamo a
nulla ma perché “Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Ma lo abbiamo
fatto veramente?
La grandezza della nostra fede la si misura anche nel rapporto che noi
abbiamo con Dio; nella prima lettura abbiamo sentito il coraggio del profeta
che grida contro Dio: “Fino a quando Signore …. Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione? ...” Anche noi oggi potremmo davvero innalzare
questo grido se avessimo questa stretta amicizia con Dio e anche oggi come
allora ci arriverebbe la stessa risposta di Dio: “Scrivi la visione e
incidila bene sulle tavolette…”
La risposta di Dio è la vita di Gesù; la risposta di Dio alle nostre
domande, alle nostre implorazioni è la storia di Dio che si fa uomo e dona la
vita affinché ognuno di noi possa ritrovare la vita perduta. Ma questa Parola
di vita ci viene chiesto di inciderla nella pietra affinché possa essere letta
speditamente. Io ho spesso l’impressione che noi cristiani la vita di Gesù, e
quindi suoi insegnamenti, l’abbiamo scritta nella sabbia e con un po’ di vento
o con un’onda nel mare un po’ più forte … sparisce nel nulla …
Siamo chiamati dall’apostolo Paolo a dare testimonianza con la nostra
vita di questa storia d’Amore che Dio vuole incidere nei nostri cuori, ma
quanta vergogna abbiamo di questo?
Il Signore possa donarci ogni giorno una fede sempre più grande perché
la nostra vita possa divenire giorno dopo giorno testimonianza viva dell’Amore
di Dio per l’umanità.
Amen
Commenti
Posta un commento