Sete di chi? Sete di cosa?


15 marzo 2020
III Domenica di Quaresima – A
Es 17,3-7 ; Sal 94(95) ; Rm 5,1-2.5-8 ; Gv 4,5-42


In questa 3 domenica di quaresima pare che la parola chiave della Parola di Dio sia “sete”.
Proviamo dunque a chiederci di che cosa abbiamo sete o come saniamo la nostra sete. La donna che va al pozzo vuole sanare la sua sete e ha la fortuna di incontrare l’acqua della salvezza. All’inizio è restia, non si fida troppo di quell’uomo. Lasciarsi dissetare da Gesù significa avere il coraggio di lasciarlo entrare nel nostro intimo. Gesù infatti non cerca una relazione superficiale con noi ma desidera una relazione intima di Amore. Questo ci può dare fastidio perché significa aprire dei cassetti della nostra vita, del nostro passato, che non vorremmo fossero conosciuti da nessuno. Forse è per questo che preferiamo dissetarci presso altre fonti, non ci chiedono la carta di identità, non vogliono garanzie, non gliene frega nulla di noi ma ci danno dell’acqua che calma la nostra sete, almeno per ora già perché poi alla fine la sete si ripresenta e di nuovo devi ricercare quell’acqua che ti dona refrigerio ma …
Quanti piaceri nella vita, quante consolazioni andiamo a cercare ma quanto dura il loro effetto? Soltanto ciò che lasciamo entrare nell’intimo potrà sanare la nostra sete.
In questi giorni di fatica diviene sempre più difficile anche pregare eppure il tempo non manca. Lasciamoci ammaliare dall’amore di Gesù, lasciamoci incuriosire dalle sue parole, proprio perché non comprese fino in fondo, stimolano la ricerca e lasciamoci meravigliare da ciò che scopriamo perché il nostro entusiasmo possa essere contagioso e la Speranza possa prendere il posto dello sconforto.
Amen

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