18 agosto 2019 XX domenica TO – C Ger 38,4-6.8-10 ; Sal 39(40) ; Eb 12,1-4 ; Lc 12,49-53 In questa XX domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, le letture ci aiutano a riflettere sulla scelta della fede. Il Vangelo ci mostra un Gesù quasi irriconoscibile, un Gesù che usa toni forti perché vuole trasmetterci qualcosa di molto importante che gli brucia nel cuore! Potremmo dire che Gesù ARDE d’Amore per tutta l’umanità e non vede l’ora che questo fuoco possa contagiare tutti! Eppure non si tratta solo di un contagio, la fede non si trasmette con il DNA, non si tratta di un “contagio”; la fede è questione di scelta libera e responsabile, ecco perché può portare ad andare contro le persone con cui si vive! Non tutti infatti la accettano e nessuno può costringere qualcun altro ad aderire alla fede! Mi pare di sentire la disperazione di tanti nonni e di tanti genitori: “Mio figlio … mio nipote … non va più a messa, non prega più…”. A parte il fatt
30 giugno 2019 XIII domenica Tempo Ordinario – C 1Re 19,16b.19-21 ; Sal 15(16) ; Gal 5,1.13-18 ; Lc 9,51-62 In questa 13^ Domenica del Tempo ordinario, pasqua della settimana, la Parola mette al centro della nostra riflessione il tema della vocazione. Cosa realizza la nostra esistenza? Cosa fa sì che il mio quotidiano acquisti spessore? C’è un qualcosa per cui ognuno di noi è creato! Questo qualcosa è un qualcosa di molto grande. Nessuno di noi è inutile, ognuno di noi è chiamato ad essere un piccolo ma prezioso tassellino nel grande disegno della redenzione dell’umanità. Troppi uomini oggi si sentono inutili; troppi giovani e non solo oggi arenano il cammino della loro vita nelle paludi dell’autosoddisfazione, della non fatica, della rassegnazione; sono troppi i giovani che non sanno godere delle bellezze della vita perché si accontentano di una relazione con uno schermo, perché vivono dentro un videogioco, perché le uniche piazze che frequentano sono q
20 marzo 2016 Domenica delle palme In questa domenica in cui riviviamo l’ingresso solenne di Gesù in Gerusalemme, vogliamo soffermare il nostro sguardo su un protagonista che spesso va nel dimenticatoio: l’asino. Gesù manda i suoi discepoli nel villaggio di fronte a slegare un asinello. Potrebbe essere una trovata dell’autore per sottolineare il realizzarsi delle profezie: “Umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina”. Ma non è così, infatti Gesù sottolinea che ne ha bisogno. È un’esigenza quella di Gesù di avere un asinello da cavalcare per entrare in Gerusalemme. Perché? L’asino non è il cavallo che viene cavalcato da chi ha il potere, ma non è neppure un carro da guerra di chi vuole conquistare il potere. L’asino è la cavalcatura di colui che serve. Lo possiamo chiamare anche somaro in quanto è caricato della soma, il peso che gli altri gli mettono addosso. Questo asinello è l’immagine del messia, è Gesù stesso caricato del peso dei nostri peccati, umile come col
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