Gioia, testimonianza sincera di un incontro!


15 dicembre 2013
III domenica di avvento – A
Is 35,1-6a.8a.10 ; Sal 145(146) ; Gc 5,7-10 ; Mt 11,2-11
In questa 3^ domenica di avvento, pasqua della settimana, il tema principale è la gioia. Questa domenica è chiamata proprio domenica della gioia perché con essa ormai abbiamo superato la metà del nostro cammino verso il Natale, e, quest’anno più di ogni altro anno, ci stiamo preparando all’imminente incontro con il Cristo.
La gioia dunque. Ma la vita del cristiano deve essere una vita di gioia! Il Cristiano deve avere in se il seme della Pasqua e quindi della vittoria definitiva. Il cristiano deve essere l’impronta del Cristo risorto nel mondo. Noi lo siamo? Chi ci incontra respira la gioia del Risorto? I nostri ragazzi si sentono attratti dalla gioia del nostro incontro con il Cristo?
Sono sane le parole di Giovanni Battista: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?”. Non è il dubbio di colui che vuole scappare bensì di colui che sta cerando e vuole trovare delle risposte. Altrimenti perché “Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle?” Giovanni è un esempio per la sua continua ricerca ma soprattutto per la certezza che portava nel cuore. “Che cosa siete andati a vedere nel deserto” chiede Gesù ai suoi ascoltatori. Giovanni non è uno che parla a vanvera (“una canna sbattuta dal vento”) e neppure un potente che attira la nostra attenzione con i lustrini e le belle parole (come fanno tanti potenti anche al giorno d’oggi, pensiamo al potere dei media). Ciò che le folle andavano a vedere nel deserto è un uomo spogliato di tutto, un uomo che, pur di dire al mondo le sue certezze, era disposto ad abbandonare anche se stesso. Non aveva nulla di più importante del messaggio che stava dando. E nonostante la miseria che ad una prima vista trametteva, ciò che restava nel cuore di coloro che lo sentivano era la gioia del suo annuncio.
Questo esempio mette fortemente in questione me stesso anzitutto, ma penso che ognuno di noi debba farsi due domande e chiedersi quanta certezza abbiamo di incontrare il Signore, quanta certezza abbiamo che i valori che il Vangelo ci propone sono gli unici che ci aiutano a vivere al meglio con noi stessi e con gli altri, quanta certezza abbiamo che un giorno saremo giudicati secondo le opere compiute nella nostra vita.
Il cristiano di oggi è un uomo spento, una fiamma che ormai non produce calore, una fiamma che non da sicurezza. Siamo così preoccupati del voler apparire bene che ci dimentichiamo di arricchire l’interno di noi stessi. Giovanni Battista ci mostra proprio l’opposto.
Certo a volte viene da chiedersi come mai è così difficile accorgersi della presenza di Dio, a volte viene spontaneo chiedere a Dio dove è. Ma non sono questi i sani dubbi che anche Giovanni battista ha sollevato? Quegli stessi dubbi per i quali è stato esaltato da Gesù? Il nostro problema è che i dubbi che nascono in noi non trovano un seguito, al posto di essere stimolo nella ricerca sono paludi nelle quali arenarsi.
Il suggerimento di Giacomo è preziosissimo, l’immagine dell’agricoltore che attende certo che la natura deve fare il suo corso, è un’immagine preziosissima che deve aiutarci a porre un freno alla logica del tutto e subito, la logica che la nostra società sembra proporci od obbligarci, in ogni momento.  I tempi di Dio sono quelli del coltivatore.
Siate costanti, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco l giudice è alle porte. Fratelli, prendete modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Signore Gesù aiutaci a scorgere nel mondo i tuoi profeti. Fa che il nostro cuore non sia rattrappito dagli insegnamenti di questo mondo ma si lasci plasmare dal tuo Amore e dalla certezza della tua esistenza.
Spirito Santo guida il nostro cammino. Fa che i nostri fratelli scorgano in noi le cure amorevoli del Padre, non permettere che giudichiamo l’altro secondo i nostri canoni ma aiutaci ad usare quella misericordia che tu stesso utilizzi nei nostri confronti.
Padre misericordioso, il nostro agire nel mondo sia solo trasparenza della gioia di averti incontrato. Che chi incontra noi possa incontrare Te e vivere del tuo Amore gratuito.
Amen

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