Di fronte al nulla riconoscere il Tutto!


6 gennaio 2014
Epifania del Signore
Is 60,1-6 ; Sal 71(72) ; Ef 3,2-3a.5-6 ; Mt 2,1-12
La solennità che ci riunisce tutti qui quest’oggi, è la solennità della Manifestazione di Dio tra gli uomini. Questo significa Epifania di Dio. Nell’inno dei Vespri che la Chiesa propone per questo giorno cantiamo: I Magi vanno a Betlem e la stella li guida: nella sua luce amica cercan la vera luce. Il Figlio dell’Altissimo s’immerge nel Giordano, l’Agnello senza macchia lava le nostre colpe. Nuovo prodigio a Cana: versan vino le anfore, si arrossano le acque, mutando la natura.
È un canto magnifico che ci porta fuori dal tempo e ci mostra come il mistero della grazia di Dio, di cui parla S. Paolo nella lettera agli Efesini, si è reso visibile agli uomini. L’invisibile si rende visibile eppure mantiene la sua aurea di mistero. È questa la difficoltà di noi uomini.
Nel Vangelo ci vengono proposte due categorie di persone ben distinte: da una parte il re Erode con tutto coloro che detengono il potere: capi dei sacerdoti e popolo. Dall’altra parte tre uomini in cammino, i tre Magi. Hanno in comune una casa: entrambi questi gruppi fanno riferimento alle Sacre Scritture. Eppure i loro atteggiamenti sono completamente all’opposto gli uni degli altri.
I primi mirano al potere personale, i secondi cercano Colui che ha potere su tutti. I primi convocano nei loro palazzi, i secondi si mettono in marcia e cercano ovunque. I primi sono occupati di arricchire le loro casse, i secondi sono preoccupati di adorare il Creatore.
Oggi noi stiamo festeggiando la manifestazione di Dio. In ogni eucarestia Dio si manifesta agli uomini, in ogni bisognoso che chiede aiuto Dio si manifesta agli uomini, in ogni malato, in ogni bambini, in ogni persona sola Dio si manifesta agli uomini. I nostri occhi riescono a vederlo? A volte mi sento dire: “è stato facile per coloro che 2000 anni fa hanno incrociato Gesù per le strade della Palestina!”. Siamo sicuri di questo? Gran pochi suoi conterranei lo hanno riconosciuto.
Per riconoscere la presenza di Dio nella nostra storia non servono stuoli di specialisti in sacre scritture né riserve di monete d’oro. Per riconoscere la presenza di Dio nella nostra storia non servono grandi studi né grandi possedimenti. Per riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita serve il coraggio di mettersi in marcia e sporcarsi i piedi e la fronte proprio come hanno fatto i Magi. Scrutare le scritture e interpretare le profezie non serve a nulla se poi non mi metto a camminare sulla via, seppur faticosa, che esse mi indicano. Solo allora potrò inginocchiarmi difronte al nulla (come può essere un piccolo bambino in fasce in una mangiatori) e riconoscere in esso il tutto. Soltanto poi aprirono i loro scrigni che non portarono chissà quali grandi doni. Quei doni divengono per tutti noi simboli profetici del mistero che stiamo contemplando: “Oro e incenso proclamano il Re e Dio immortale; la mirra annunzia l’Umo deposto dalla croce”, così cantiamo nell’inno delle lodi di questo giorno.
Signore Gesù atteso dal tuo popolo, fa che i nostri occhi siano semplici ed i nostri cuori ripieni solo del desiderio di vederti perché possiamo incontrarti e adorarti nei più piccoli e bisognosi proprio come fecero i Magi in quella grotta.
Santi Magi, che non aveste paura a mettervi in viaggio, che affrontaste prove impervie senza lasciarvi prendere dallo sconforto, sostenete il nostro cammino, aiutateci a scorgere le piccole profezie che Dio pone sul nostro cammino affinché possiamo un giorno adorare Colui che per noi è nato, Colui che per noi si è abbassato sino alla morte di croce, Colui che è mistero manifestato al mondo in Gesù Cristo, piccolo bambino nella grotta di Betlemme.
Amen

Commenti

Post popolari in questo blog

Un CUORE che arde d'Amore!

Tu vali molto di più!

... cavalca un asino, un puledro figlio d’asina