Quando la Gioia ti tocca il cuore


5 gennaio 2013 
II domenica dopo Natale – A
Sir 24,1-4.12-16 ; Sal 147(148) ; Ef 1,3-6.15-18 ; Gv 1,1-18
In questa seconda domenica dopo Natale, Pasqua della settimana, la liturgia ci ripropone il prologo del Vangelo di San Giovanni affiancandolo al magnifico testo dell’elogio della Sapienza. Il tema che mi pare possa scaturire da questi testi è ben espresso dalla lettera di San Paolo agli Efesini: è il tema della gioia, dell’entusiasmo che nasce dopo l’ascolto di una notizia che ti cambia la vita. E noi sappiamo bene di che notizia si tratta! 
In questo Natale che stiamo tutt’ora celebrando il Signore ci ha riconfermato il suo desiderio di averci come figli. Ha mandato il suo unico figlio, colui che da prima che il tempo esistesse già governava il mondo, colui senza il quale nulla è stato fatto e nulla potrebbe esistere, la Sapienza di Dio. Ci ha mandato questo tesoro proprio per poter essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità. E come può il nostro cuore essere tristi difronte a tana Grazia! 
Ormai le vacanze sono al termine, il lavoro è già ricominciato per molti, ma cosa è cambiato nella nostra vita in questi giorni appena passati? Festeggiare il Natale ha avuto come conseguenza soltanto l’aumento del nostro peso? Oppure ho cominciato ad avere la certezza che Dio entra veramente nella mia vita? Come ritorno ora ai miei impegni quotidiani? 
Quest’anno devo dire che la figura dei pastori mi è proprio restata nel cuore: apparentemente non è cambiato nulla nella loro vita ma “tornavano lodando e glorificando il Signore”. 
La fede è proprio questo: scorgere nel nostro quotidiano la grandezza di un Dio che si sporca completamente per stare il più vicino possibile alle sue creature. E chi si accorge di questo non può che esplodere di meraviglia e cantare lodi a Dio.
Tutto questo mi porta alla mente due ricordi: il primo è la testimonianza di Rosario, un ex Testimone di Geova che, proprio dopo lo studio, durato una notte, del brano di vangelo quest’oggi ascoltato, ha deciso di riconvertirsi al cattolicesimo. Mentre raccontava ciò che avvenne in quella serata i suoi occhi erano pieni di gioia e commozione ed un senso di libertà attraversava tutto il suo racconto.
Il secondo ricordo è ciò che è avvenuto quest’estate ad un giovane 17enne. Francesco si dichiarava ateo e nonostante questo era in ricerca della Verità. Una venerdì sera a Taizé fa il suo incontro con Gesù. I suoi occhi erano ripieni di lacrime per la gioia ed il suo sorriso non aveva eguali. 
Noi che ci diciamo cristiani cattolici e siamo pure praticanti quanta fatica facciamo a vivere nella nostra vita la gioia della Bella notizia che è il Vangelo? Dobbiamo davvero lasciarci travolgere dall’entusiasmo di Paolo e di Giovanni, non dobbiamo mai arenarci nelle sabbie mobile della quotidianità ma dobbiamo essere sempre in cerca di quella Sapienza che governa il mondo che oggi pare essere così lontana da noi suoi figli. 
Signore Gesù, Sapienza del Padre, illumina le nostre menti, fa che possiamo affrontare i sentieri tortuosi delle nostre esistenze con la gioia che solo tu puoi infondere nei cuori.
La gioia del Vangelo sia la nostra forza e ogni giorno ci sia dato di sperimentare la presenza gioiosa di Cristo nella nostra vita.
Amen

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