Con fiducia nelle mani del Padre.


2 marzo 2014
VIII domenica TO – A
Is 49,14-15 ; Sal 61(62) ; 1 Cor4,1-5 ; Mt 6,24-34
In questa ottava domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci offre la possibilità di rispolverare un tema al quale ormai in pochissimi credono: la provvidenza ovvero l’attenzione che Dio ha per ognuno di noi.
Il progresso tecnico scientifico, che da qualche decennio pare imperare nella nostra società, è un qualcosa che ha notevolmente migliorato la nostra vita, ma a quale costo?
Ci affanniamo a destra e a sinistra per arrivare ovunque ed abbiamo l’impressione di non approdare in nessun luogo. Un tempo, visitare una grande città, andare all’estero o prendere un aereo, era un evento di una certa eccezionalità, viaggiare era un qualcosa che segnava la nostra vita; oggi i mezzi di comunicazione hanno reso il mondo molto più piccolo, prendere l’aereo oggi è come salire su un pullman, le distanze si sono così accorciate che ormai nessun viaggio pare entusiasmarci più. Anche la telefonia mobile ci ha reso schiavi; un tempo con molta serenità si andava a fare due passi senza la preoccupazione che qualcuno potesse chiamarci, oggi si ha l’ansia di dover essere sempre reperibili ovunque ed in ogni momento, neanche fossimo il chirurgo più bravo del mondo che da un momento all’altro può essere chiamato per salvare una vita in extremis.
Tutto quest’affanno ci fa perdere i momenti più preziosi della vita. Con tutto questo correre, non riusciamo a vivere le esperienze che la vita pone sul nostro cammino. Corriamo, corriamo e alla fine abbiamo sempre l’impressione di non sapere né ciò che stiamo facendo né il perché lo stiamo facendo.
Oggi il Signore Gesù ci suggerisce di fermarci un attimo per godere di ogni istante prezioso che la vita ci offre. Ci chiede di guardare nel profondo della nostra vita per scorgere la sua presenza e il suo interesse nei nostri confronti. Più corriamo e meno riusciamo a cogliere i particolari della nostra esistenza, quelli più preziosi, quelli che ci possono portare a dire che la vita è un dono prezioso da vivere sino all’ultimo istante.
La brevissima prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, è un’immagine tenerissima del rapporto che Dio vorrebbe instaurare con ognuno di noi. Quante volte anche noi con Sion ci lamentiamo che il Signore ci ha abbandonato, la risposta del profeta non lascia dubbi: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”. Quanto è consolante questo testo, dovremmo leggerlo e rileggerlo ogni volta che ci sentiamo abbandonati da Dio!
E che dire delle splendide immagini che usa Gesù? “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi forse più di loro? … Osservate i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Quante persone oggi gettano le loro vite nel fuoco per il solo fatto che non sanno guardarsi con gli occhi di Dio! Sempre più spesso mi trovo a dover dire ai giovani quanto sono belli, quanto sono preziosi, e che fatica fanno a credermi! E questo problema l’ hanno anche tanti adulti! Il Signore Gesù non ci abbandonerà mai, ci consegna tutto quanto abbiamo bisogno per la nostra vita, ma a noi non basta, vogliamo di più, sempre di più. L’unica cosa che dovremmo volere sempre di più invece è la fede, il nostro rapporto di fiducia con Dio.

Signore Gesù aiutaci a riconoscere in noi quella bellezza che hai infuso nelle nostre esistenze, aiutaci a riconoscere il tuo prezioso contributo al nostro cammino.
Padre meravigliosamente perfetto, noi siamo fatti come te e per questo ci hai riconosciuto come un’opera molto buona, aiutaci a crederlo veramente.
Spirito Santo amore del Padre per ogni sua creatura, riscalda i nostri cuori affinché possiamo fare la preziosa esperienza di essere amati per ciò che siamo e non per ciò che vorremmo.
Amen

Commenti

Post popolari in questo blog

Un CUORE che arde d'Amore!

Tu vali molto di più!

... cavalca un asino, un puledro figlio d’asina