Corteggiati dall'Amore


23 marzo 2014
III domenica di Quaresima – A
Es 17,3-7 ; Sal 94(95) ; Rm 5,1-2,5-8 ; Gv 4,5-42
In questa terza domenica di quaresima, Pasqua della settimana, I testi che ci vengono presentati ci invitano a riflettere sul cammino di conversione che ognuno di noi dovrebbe fare.
La sete!
È uno dei desideri più necessari alla nostra esistenza. Soffrire la sete, sentire il bisogno di assumere dei liquidi nel nostro organismo è una delle sofferenze più brutte che l’uomo possa sperimentare.
Il nostro corpo è formato per più del 50% da acqua. Se questa viene a mancare noi rischiamo di morire. Non si muore di fame ma di sete sì!
Ecco allora il grido del popolo nel deserto: “Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?
È lo stesso grido di Gesù: “Dammi da bere” dice alla Samaritana.
Un piccolo accenno a chi erano i Samaritani. Si tratta di un popolo che vive al centro della Palestina, un popolo che rifiutava il tempio di Gerusalemme perché considerava il monte Garizim il punto più sacro della Palestina e quindi su di esso costruirono il loro tempio. Questo è il motivo per cui i giudei consideravano i Samaritani un popolo eretico, lontano da Dio. Per passare dalla Galilea alla Giudea bisognava per forza passare dalla Samaria. Ecco perché era nato il regolamento di non poter neppure scambiare due parole con i Samaritani.
Gesù fa molto di più. Non solo scambia più di due parole, le scambia al pozzo, il luogo per eccellenza del corteggiamento. Gesù va oltre le nostre difficoltà, per Gesù siamo tutti figli dell’unico Dio. Ecco che cerca di “corteggiare” questa donna. Gesù vuole far sentire a questa donna l’amore del Padre.
Quella domanda di Gesù: “Dammi da bere” è ciò di cui la donna aveva bisogno. Non era un bisogno di Gesù bensì è il bisogno di ogni uomo. Gesù è la nostra acqua, senza di Lui non possiamo vivere. Guardate l’atteggiamento di quella donna: nel momento in cui ha intuito chi aveva davanti non solo non ha avuto più sete, addirittura ha mollato la brocca in mezzo alla strada! Sapeva di non aver più bisogno di essa.
Gesù oggi ci chiede di fare uno sforzo per metterci in dialogo con Lui. Non vuole forzare il nostro cammino, solamente ci chiede di poter camminare a fianco di noi. Gesù non ci consegna un percorso da fare, Gesù vuole che lo scopriamo dentro di noi.
Ognuno di noi ha una strada personale e ben precisa da percorrere ma dobbiamo scovarla dentro di noi. La tecnica di Gesù è quella di una buona guida spirituale: non ti dice cosa fare e come fare ma fa in modo che tu scopra dentro di te tutte le risposte che stai cercando.
Non ci accorgiamo di avere sete, stiamo bene nel nostro, non abbiamo bisogno di nessuno eppure ci lamentiamo tutti i giorni delle difficoltà che facciamo nell’affrontare la giornata. L’incontro con Gesù, mediante una buona guida spirituale, ci aiuta a scoprire anzitutto la sete che non sappiamo di provare. E se uno non sente il bisogno di bere prima o poi muore.
Signore Gesù, ogni giorno mi illudo di bastare a me stesso eppure nello stesso tempo mi accorgo che non riesco ad arrivare da nessuna parte. Dammi il coraggio di accorgermi di aver bisogno di qualcuno con cui camminare. Metti accanto al mio cammino una buona guida spirituale che sappia, con la sapienza da te donata, risvegliare in me la gioia di averti scoperto e il coraggio di dire a tutti questa scoperta, proprio come fece la Samaritana.
Neppure i discepoli compresero il significato del tuo corteggiamento e ad essere sincero anche per me è difficile comprenderlo. Ogni giorno tu mi corteggi, ogni giorno vuoi mostrarmi il tuo amore per me, ogni giorno tenti di conquistare il mio cuore. Il tuo spirito penetri tra le irrigidite fessure del mio indurito cuore e possa dall’interno riscaldarlo e ammorbidirlo perché possa un giorno vivere solo del tuo Amore.
Amen

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