Alla scoperta della Verità

Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo
6 gennaio 2015
Is 60,1-6 ; Sal 71(72) ; Ef 3,2-3a.5-6 ; Mt 2,1-12
In questo santo giorno, la chiesa cattolica d’occidente festeggia solennemente l’arrivo dei Magi presso la grotta di Betlemme. Perché si tratta di un evento così importante?
Beh anzitutto perché è l’Epifania di Dio cioè il momento della manifestazione (questo significa epifania) di Dio a tutti i popoli della terra, si tratta di una sorta di profezia: ogni uomo della terra riconoscerà in questo piccolo bambino di Betlemme il Dio fatto carne per la salvezza dell’uomo. Questo è il motivo della diversa provenienza delle tre figure che oggi mettiamo nel presepio: l’oriente, l’occidente e il meridione. Se questi rappresentano i punti cardinali ne manca uno, eccola nascita della tradizione del quarto re che si sarebbe perso o avrebbe scelto altre strade. Oppure potrebbe essere che il quarto sia proprio Erode con i suoi saggi che, nonostante o proprio perché hanno tanto atteso in casa, non lo riconoscono!
Ma questi tre Magi sono anche rappresentati secondo le tre età della vita: c’è un giovane, un adulto e un anziano. Proprio a dirci che ogni momento della nostra storia è il momento per riconoscere Dio nella nostra vita!
E poi quei tre doni che vengono portati: oro incenso e mirra. Sono dini che riconoscono colui che stanno per incontrare come il Re dei re (oro), il Signore e Dio della storia (incenso) e colui che dovrà morire per salvare l’umanità (mirra). Di nuovo quindi una profezia, proprio come quella che farà il vecchio Simeone alla presentazione di Gesù al tempio, questo bambino dovrà soffrire per il bene di tutti.
Proviamo quindi a fare nostra questa parola, cosa dice a noi tutto questo.
La prima provocazione che ho colto e che mi ha fatto molto riflettere è stata quella della diversa provenienza dei magi. Questi sono pagani, non conoscono nulla della storia di Israele e del messia che questo popolo sta aspettando. Eppure lasciano i loro palazzi, le loro comodità per andare alla ricerca di qualcuno che le stelle hanno annunciato. Erode invece, ha tutto sotto il naso e non fa neppure lo sforzo di spostarsi da Gerusalemme a Betlemme. Noi Gesù Cristo l’abbiamo sotto il naso dal giorno in cui siamo nati, quale sforzo facciamo per riconoscerlo ed adorarlo? Cosa siamo disposti ad abbandonare per poterlo seguire? Ho spesso davvero l’impressione che trovarla pronta non ci fa guastare la bellezza e la bontà di ciò che abbiamo!
E poi la questione delle diverse età di questi tre magi. Il cristianesimo lo abbiamo purtroppo ridotto ad un qualcosa per i più piccoli, una favola che mette tenerezza e ad un percorso obbligatorio se non vogliamo sentirci tagliati fuori da ciò che fanno tutti (i più purtroppo senza comprenderne il significato). Ma la scoperta di Dio è un qualcosa che riguarda il mondo adulto! Non è una storiella, è la storia della tua vita, della tua presenza nel mondo. In ogni età della vita siamo chiamati a ricercare la presenza di Dio nella sua creazione e nelle sue parole. I Magi hanno scrutato le antiche scritture oltre che le stelle. Quanto peso diamo alla sacra scrittura nella nostra vita? Le riviste di gossip e le pseudo testate scientifiche che spiegano tutto quanto vuoi sapere come lo vuoi sapere le leggiamo e le facciamo nostre, le serie televisive diventano la nostra vita e il mondo fantastico dei reality diviene in nostro mondo. Ma quando avremo il coraggio di riprendere in mano le antiche sapienze e le cose serie, tutto ciò che costa fatica è ciò che ci porta alla Verità (quella con la V maiuscola).
I magi oggi ci spronano in questa ricerca, ci chiedono di scavare nelle profondità di noi stessi e di ciò che ci sta attorno per non restare ingarbugliati nel sapere egoistico ed infruttuoso e non fare così la fine di Erode.
I santi Magi siano guide delle nostre esistenze, facciano nascere in noi il desiderio di incontrare il Signore della nostra vita, ci diano il coraggio di mollare tutti quegli ormeggi che ci tengono il volto rivolto verso la terra affinché possiamo scrutare il cielo e contemplare la presenza di Dio in noi e attorno a noi.

Amen

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